Attualità - 22 ottobre 2025, 09:20

Un cippo per Nora: la bambina che piantò il cedro argentato di Luserna San Giovanni

La figlia Fara Mirabile ha voluto ricordare la madre accanto all’albero che, quasi un secolo fa, aveva piantato da scolara nei giardini di via Ribet

La targa davanti al cedro piantato da Nora Pons

La targa davanti al cedro piantato da Nora Pons

Ha voluto riportare il ricordo della madre accanto all’albero che da piccola – quasi cento anni fa – aveva piantato. È stato collocato dalla figlia Fara Mirabile, nel parco giochi di via Ribet, nel centro di Luserna San Giovanni, il cippo che ricorda la scolara che nel 1927 mise a dimora il grande cedro argentato. La targa cita infatti la lusernese Nora Pons, nata nel 1920, e il marito Giuseppe ‘Pino’ Mirabile. “Voglio che i bambini che giocano nel parco possano sapere che il cedro ha quasi cento anni e che proprio una di loro, tanto tempo fa, l’aveva piantato durante un’attività scolastica” spiega Mirabile.

Le conversazioni attorno alla vasca dei pesci

Da bambina Sara e suo fratello Renato ‘René’ Mirabile non hanno avuto molte occasioni per trascorrere del tempo libero con la madre Nora. Tuttavia, quando accadeva, il racconto della piantumazione del cedro era al centro delle conversazioni.

“Ci piaceva andare a vedere i pesci nella vasca che c’era proprio ai giardini di via Ribet e lei, nei rari momenti liberi che aveva, ci accompagnava – ricorda Mirabile –. Arrivati sul posto, mamma amava raccontarci di quando, nell’ambito di un’iniziativa scolastica, venne a piantare il cedro. Aveva appena sette anni”.

Quei giardini, erano uno dei centri della vita sociale lusernese: “Non solo per i bambini che erano attirati dai pesci... In certi orari si vedevano passare fiumane di adulti, proprio nella strada adiacente ai giardini dove ora è stata creata l’area per il gioco – racconta –. Si trattava per lo più di persone che la sera tornavano a casa utilizzando il treno, scendendo proprio alla fermata lì vicino”.

La Trattoria Arti e Mestieri e il banco per strada

Il marito, Mirabile, era un decoratore. Originario di Salemi, in Sicilia, era conosciuto da tutti come ‘Pino’. Pons lo sposò quando era già trentaduenne e contribuì a mantenere la famiglia facendo diversi lavori. Gestiva infatti la Trattoria Arti e Mestieri, che inizialmente si trovava in via Primo Maggio, nell’immobile che oggi ospita un negozio di pezzi di ricambio per auto; in seguito l’attività venne spostata in viale De Amicis, proprio dove ora si trova l’omonima ferramenta: “Hanno infatti voluto mantenere il nome della storica trattoria” sottolinea Mirabile.

Successivamente, Pons si lanciò nella vendita ambulante: “A mercato mamma aveva un suo banco di maglieria, chincaglieria, giocattoli e cappelli. La domenica, inoltre, andava a vendere per strada, in collina, soprattutto sulla Panoramica – continua –. Io e mio fratello Renato spesso la aiutavamo a ritirare la merce a fine giornata”.

Viaggi e sale da ballo prima di diventare madre

Nora Pons perse di vista l’albero che aveva piantato da bambina per diversi anni. Originaria di località Castelluzzo a Luserna San Giovanni, appena ebbe la possibilità di andarsene la colse. “Cominciò a viaggiare a 17 anni, quando andò in Svizzera come infermiera nonostante la contrarietà della sua famiglia” rivela la figlia. Poi entrò a servizio della famiglia di un ambasciatore per prendersi cura dei figli: “Visse in Jugoslavia, e poi in Belgio, a lei piacque sempre girare il modo e cimentarsi con le lingue straniere” aggiunge Mirabile.

Ma la sua passione per il ballo le fece incontrare il futuro marito e il matrimonio sancì il ritorno a una vita stanziale: “Mia madre amava così tanto ballare che da ragazza assieme alle sue cugine attraversava le montagne a piedi per raggiungere la sala da ballo di Prali. Con mio padre invece si conobbero in quella di Baussan”.

La nascita dei due figli legò ulteriormente Pons al suo paese: “Per lei e mio padre Luserna San Giovanni è sempre stata importante. Per questo ho voluto riportare il loro ricordo proprio qui, nei giardini del centro”.

Elisa Rollino

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