Sviluppare la buddità insita in ogni essere umano per portare un contributo quotidiano nel mondo. Partendo da questo concetto fondamentale, Soka Gakkai, di cui fanno parte quindici gruppi del Pinerolese, si impegna nella propria pratica ogni giorno per cercare di condividere dei valori universali e mantenere un dialogo con le altre comunità religiose.
“La nostra è una scuola laica e il concetto fondamentale è riconoscere, credere e sviluppare la nostra buddità, coltivando il potenziale positivo e costruttivo che c’è in tutti noi così come siamo, anche se ciascuno lo può trovare e manifestare in modo diverso. Questo è ciò che affermava il Buddha storico Shakyamuni nel suo insegnamento Sutra del Loto”, spiega Alessandro Abrate, uno dei viceresponsabili della comunità Soka Gakkai a livello nazionale.
Gli appartenenti alla Soka Gakkai seguono una pratica quotidiana la mattina e la sera, denominata Gongyo, che consiste nella recitazione di ‘Nam-myoho-renge-kyo’ e nella lettura dei capitoli Hoben e Juryo del Sutra del Loto: “Ognuno di noi ha lo scopo non solo di praticare per sé stesso, ma di portare un contributo attivo e costruttivo nella realtà in cui vive, con la convinzione di poter superare le difficoltà e i problemi che si presentano e la capacità di trasformare chi incontriamo”.
Nata come movimento per la riforma educativa nel Giappone degli anni ’30 ora la Soka Gakkai è un’associazione buddista laica socialmente impegnata, che in Italia raccoglie attualmente 120 mila fedeli. A livello nazionale lo sviluppo della Soka Gakkai è stato molto attivo negli anni ’80-’90, e allora era un movimento esclusivamente giovanile: “In quel periodo molti di noi giovani, tra cui io, hanno abbracciato questa fede e l’hanno portata avanti per tutta la vita, gli adulti erano pochissimi. Nel corso degli anni poi c’è stata una crescita costante, sicuramente alcune persone si sono avvicinate, poi hanno abbandonato o hanno scelto anche altre strade, però molto spesso è rimasto un rapporto di amicizia con le persone che si sono allontanate”.
La storia dello sviluppo della Soka Gakkai a Pinerolo è simile a quella italiana. L’attività in Piemonte si è diffusa intorno agli anni ’80 e la realtà pinerolese è stata una di quelle che si è evoluta per prima. Attualmente a livello regionale sono 10mila i fedeli, a Pinerolo e nelle valli pinerolesi più di 300, divisi in circa 15 gruppi.
“Non abbiamo una gerarchia vera e propria all’interno della Soka Gakkai, punto fondamentale è proprio lo scambio eterogeneo, la crescita e l’incoraggiamento reciproco. Ovviamente ogni membro ha una funzione e chi ha più esperienza cerca di portarla agli altri, anche dal punto di vista dello studio e della dottrina”, specifica Abrate.
A parte le sedi istituzionali nelle principali città italiane, il luogo comunitario è però il gruppo, che si riunisce nelle case dei propri membri. Solitamente il secondo e quarto giovedì del mese si tengono degli incontri di studio dei princìpi buddisti e della loro applicazione nella vita quotidiana o delle riunioni di scambio di esperienze, talvolta divise tra giovani e adulti o donne e uomini: “Cerchiamo anche di dare spazio a quella che è l’identità di ogni realtà. Attualmente la componente femminile del movimento è altissima e abbiamo nuovamente giovani interessati che sono molti attratti dai valori come quelli comunitario, del dialogo e dell’amicizia. Insieme agli incontri e alle condivisioni di esperienze, ogni realtà poi propone altre attività di approfondimento e iniziative culturali”.
Oltre alla mostra itinerante ‘L’eredità della vita’ sull’emergenza climatica, nell’ambito del progetto ‘Cambio io, cambia il mondo’, Soka Gakkai ha lanciato nel 2023 la campagna ‘Senzatomica’ per il disarmo nucleare, cui il Consiglio comunale di Pinerolo ha aderito alla unanimità. Una nuova mostra sarà organizzata a Torino nel 2026.
L’ interesse nel condividere dei valori universali hanno portato la comunità a promuovere il dialogo interreligioso partecipato. “Quando ci sono degli eventi il nostro scopo è quello di cercare il più possibile di coinvolgere anche gli altri movimenti religiosi, così come noi partecipiamo a loro iniziative”, sottolinea Abrate, ricordando la preghiera/meditazione per la pace che si è tenuta a Pinerolo nel marzo 2022 con i rappresentanti dei culti del Pinerolese.
“Con monsignor Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, si lavora sempre in modo molto costruttivo. Partecipiamo al Tavolo Interreligioso che è stato creato dalla Cei, a luglio c’è stato il terzo incontro: è importante, perché agisce a livello nazionale e porta lì un dialogo che altrimenti sarebbe impossibile” conclude.