Situazione ancora difficile, ma con segnali di ripresa. È questa, in estrema sintesi, l’analisi economica dei prossimi sei mesi per Api Torino. Le previsioni per la seconda metà dell’anno restano in linea con l’andamento del primo semestre: i saldi attesi migliorano lievemente, ma rimangono comunque ampiamente negativi.
“Le prospettive per le imprese continuano ad essere deboli, ma iniziano a manifestarsi segnali di miglioramento, soprattutto nella propensione agli investimenti. La strada per arrivare ad un’inversione di tendenza è però ancora molto lunga”. Lo dice FabrizioCellino, Presidente di API Torino, di fronte ai dati di metà anno sullo stato di salute delle aziende torinesi. Cellino aggiunge: “Le piccole e medie imprese non demordono, ma occorre assolutamente insistere nella strategia di accompagnamento che faticosamente è stata messa in atto con il contributo delle Istituzioni e di tutti gli attori economici del territorio”.
“I numeri che emergono dalla nostra consueta indagine – precisa Fabio Schena, Responsabile dell’Ufficio studi e innovazione che ha condotto le rilevazioni – indicano sostanzialmente un miglioramento degli indici che, tuttavia, rimangono sempre in campo negativo. Questo conferma una situazione di generale sofferenza dell’industria torinese, che si accentua per il comparto dell’automotive. Migliora, invece, il sentiment per l’edilizia e soprattutto per l’alimentare. Alla base della situazione sono sempre l’incertezza internazionale e la conseguente debolezza della domanda unita ai costi di produzione”.
Clima di fiducia
Il pessimismo continua a dominare. Il saldo tra ottimisti e pessimisti si attesta al -21,9%, in leggero miglioramento rispetto al -28,1% registrato a dicembre 2024 e al -23,6% di aprile 2025. Particolarmente critica la situazione nella filiera dell’automotive, dove il grado di fiducia raggiunge il -43,1%. Diverso lo scenario per il settore alimentare, che mostra aspettative positive con un saldo del +10,5%. Segnali incoraggianti arrivano anche dalle costruzioni, che recuperano terreno passando da un saldo negativo del -37,5% al -4,5%.
Investimenti in ripresa
Dopo tre rilevazioni semestrali negative, si registra un’inversione di tendenza sul fronte degli investimenti: il 38,2% delle imprese prevede nuovi investimenti nella seconda parte dell’anno. Il focus principale sarà sull’acquisto di nuovi impianti e macchinari, indicato dal 61,7% delle imprese (in netto aumento rispetto al 45,9% precedente). Seguono gli ambiti di Ricerca e Sviluppo (29,8%), il rafforzamento delle competenze (25,5%), gli impianti per energie rinnovabili (21,3%), l’efficientamento energetico (19,1%) e la transizione digitale (17%).
Ammortizzatori sociali
Il ricorso agli ammortizzatori sociali si mantiene elevato anche nella prima metà del 2025. Il 20,3% delle imprese ha dichiarato di averne usufruito e, secondo le previsioni, la percentuale potrebbe salire al 24% nei prossimi mesi. Un dato che trova conferma anche nelle statistiche Inps: tra gennaio e marzo 2025, nella provincia di Torino sono state autorizzate oltre 17 milioni di ore di Cassa Integrazione Guadagni (ordinaria, straordinaria e in deroga), pari al 108,5% del totale del 2023 e al 53,4% di quello del 2024, in soli tre mesi.
Portafoglio ordini
Si osserva un lieve miglioramento nella raccolta degli ordini rispetto al semestre precedente. Il 45,9% delle aziende dispone di ordini per meno di 30 giorni, in calo rispetto al 51,2% della rilevazione precedente. Tuttavia, nel comparto manifatturiero il dato resta critico: oltre la metà delle imprese (52,9%) continua ad avere un portafoglio ordini con una visibilità inferiore al mese.
Tempi di incasso
Crescono i tempi medi di attesa per il pagamento dei crediti, che si attestano attorno ai 200 giorni. Il 65,8% delle imprese segnala difficoltà nell’incasso, confermando una tendenza ormai stabile nell’ultimo biennio.