Al Podcast a Domicilio il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, Giorgio Felici, riconfermato da poco per il suo terzo mandato ha parlato dell'importanza della manifattura in Piemonte, di green deal, giovani e politica, chiedendo un assessore regionale all'artigianato.
L'Unione Europea non funziona, secondo il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, perché l'unico organo elettivo non ha potere legislativo e perché "la politica sa che le decisioni non passano più dalla politica ma dalle lobby internazionali". Guardando in casa, invece, avverte di non lasciare indietro la manifattura: "Non c'è niente di male in food e turismo, ma il turismo è elemento trainato, non trainante. La manifattura è l'unico elemento trainante".
Felici riporta il dato che, in futuro, delle aziende artigiane piemontesi solo il 19% avrà una continuità per mano degli eredi o di dipendenti volenterosi. "Questo tessuto andrà perso perché i figli non vogliono più fare la vita dei genitori - spiega - C'è un'etica del lavoro che è stata fortemente trasformata negli ultimi anni. Il covid ha dato un'accelerata e soprattutto i giovani non percepiscono più la realizzazione di sé stessi attraverso il lavoro ma attraverso altro. Filosoficamente può non essere sbagliato ma in un paese liberale basato sulla manifattura e sul commercio, impatta gravemente. Ai giovani non interessa tanto lo stipendio, perché ormai hanno accantonato la possibilità di farsi una vita strutturata come i loro genitori, e quanto meno ritengono di avere titolo di avere del tempo libero per farsi la loro vita. Questo però porterà a non saper più fare, e la politica ha colpa importante".
Segui questa e le altre interviste sul canale DixTV.