I rialzi dei listini dei carburanti che si verificano a ridosso del periodo estivo rischiano di determinare una stangata sulle vacanze dei torinesi, aggravando le spese per gli spostamenti dei weekend al mare e delle vacanze. Una situazione che in questi giorni potrebbe vedere un ulteriore boom conseguente alle tensioni e alla guerra in Medio Oriente.
Il Codacons lancia l'allarme
Il Codacons ha lanciato l'allarme, dopo aver monitorato i dati forniti dai distributori e pubblicati sull’apposito sito del Mimit. In autostrada la benzina in modalità servito ha già sfondato la soglia psicologica dei 2,3 euro al litro presso diversi distributori, e in molti impianti autostradali al self la verde si avvicina pericolosamente ai 2 euro al litro.
L’andamento dei carburanti è in rialzo anche sulla rete autostradale, dove i prezzi come noto sono più elevati rispetto alla rete urbana – spiega il Codacons – Ad esempio sulla A4 Milano-Brescia la benzina al self viene venduta a 2,389 euro al litro al servito, il gasolio a 2,284 euro.
Dalla Torino-Piacenza alla Salerno-Reggio Calabria
Sulla A21 Torino-Piacenza la verde raggiunge 2,369 euro/litro, il diesel 2,289 euro/litro. Sulla A1 Milano-Napoli la benzina al self costa fino a 2,349 euro al litro, 2,249 euro il gasolio. Numerosi gli impianti autostradali che vendono oggi la benzina in modalità servito sopra quota 2,2 euro al litro.
Per il self, invece, i prezzi della verde in autostrada si avvicinano pericolosamente ai 2 euro al litro. E’ il caso della A5 Quincinetto-Torino dove un litro di verde costa 1,999 euro al litro, 1,966 il gasolio. Sulla A4 Venezia-Trieste la verde al self 1,988 euro/litro; sula A3 Salerno-Reggio Calabria la benzina è venduta fino a 1,984 euro/litro.
Il timore di ulteriori aumenti
Non si tratta di prezzi medi, sottolinea il Codacons, ma i nuovi picchi registrati presso alcuni impianti autostradali appaiono preoccupanti. "Una situazione su cui pesano come una spada di Damocle sia la possibile chiusura dello stretto di Hormuz, sia possibili fenomeni speculativi tesi a sfruttare il conflitto in Iran per alzare ingiustificatamente quotazioni e listini".