La vera discussione politica di Palazzo Lascaris si svolge tutta tra i corridoi e non in aula. Se è vero che il Consiglio Regionale è cominciato con un ritardo di quarantacinque minuti rispetto alla convocazione, un fatto non anomalo rispetto all'andamento normale dei lavori, è altrettanto vero che nel centrodestra si registrano fibrillazioni.
Confronto tra Cirio e la Civica
Tanto da spingere il governatore Alberto Cirio ad incontrare prima della seduta i consiglieri della sua Civica per lanciare un messaggio chiaro: "Le tensioni sono superate, continuiamo a lavorare". Ad accendere la "miccia" all'interno del gruppo, ma anche con i colleghi di Forza Italia e Lega, è stato il consigliere Sergio Bartoli (Cirio Presidente) che la scorsa settimana si è visto bocciare un suo emendamento che in precedenza aveva ottenuto il via libera della Giunta.
Rimpasto di Giunta
Tanto è bastato a spingere Bartoli a mandare una nota, con un messaggio chiaro: "Siamo stati traditi in Aula da chi dovrebbe governare al nostro fianco”. Ma non è l'unico grattacapo all'interno del centrodestra. Da diversi giorni ci sono voci sempre più insistenti che l'assessore Marina Chiarelli possa perdere due deleghe di peso, Turismo e Sport, che andrebbero al collega di Fratelli d'Italia Paolo Bongioanni. L'ex sindaca di Novara terrebbe solo la Cultura.
Sport a Chiarelli?
Ci sarebbero però delle trattative in corso sulla delega alla Sport, che potrebbe rimanere a Chiarelli. La situazione dovrebbe sbloccarsi in giornata, quando il governatore dovrebbe comunicare il nuovo assetto della giunta: al momento al Grattacielo e in Consiglio Regionale sono in corso riunioni e telefonate.
Minoranza all'attacco
Intanto la minoranza va all'attacco. "La bocciatura dell'emendamento di Bartoli - ha commentato la capogruppo regionale di AVS Alice Ravinale - è il segnale di una maggioranza litigiosa, che vive in scacco delle forze politiche. Così non si può governare il Piemonte: in aula non si vedono provvedimenti ed il Consiglio è bloccato". "Tutta le gestione della legge di riordino - aggiunge - dimostra la scarsa serietà del centrodestra: stanno usando questo provvedimento normativo per mettere misure propagandistiche, su cui non sono d'accordo tra di loro: è la chiara dimostrazione che non c'è dialogo".
Parole, queste ultime, condivise dal capogruppo del M5S Alberto Unia, che aggiunge: "è evidente dai fatti che ci sia un problema; non era mai capitato che una maggioranza presentasse così tanti emendamenti ad una legge regionale". "La gestione dell'Omnibus - sottolinea la presidente regionale del PD Gianna Pentenero - è la rappresentazione di una maggioranza completamente destrutturata, che va per i fatti suoi. La legge di riordino dovrebbe rappresentare la concordia istituzionale: io vedo solo emendamenti volti a smontare progetti importanti come Barattolo".
Pensieri condivise dalla capogruppo di Stati Uniti d'Europa Vittoria Nallo: "E' l’ennesima frattura interna alla maggioranza di centrodestra, che smentisce nei fatti il mito dell’unità tanto sbandierato dal presidente Cirio. Altro che coesione: quello a cui stiamo assistendo è uno spettacolo desolante, fatto di veti incrociati, ripicche personali e lotte per la poltrona".
La maggioranza si difende
A difendere l'operato del centrodestra il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca: "La verità è che l'opposizione è in crisi e deve inventarsi delle storie". E sul rimpasto di Giunta, commenta: "Dopo un anno ci può stare un check, soprattutto dopo che si è lavorato bene: Chiarelli ha operato bene sulla Vuelta. Arriva però un momento dove si fanno scelte diverse e si lavora per gli interessi dei piemontesi".
"La maggioranza - aggiunge Alessandra Binzoni di Fratelli d'Italia - gode di ottima salute: quello di Bartoli è stato solo un incidente. Dopo un anno è normale che possa esserci un rimpasto per il bene del Piemonte, anche se Chiarelli ha lavorato bene".