Attualità - 13 giugno 2025, 18:29

Quarant’anni di Croce Rossa a Vigone: una storia sconosciuta

La spinta della necessità e l’entusiasmo di un gruppo di persone hanno fatto fiorire il seme del nuovo servizio

L’inaugurazione della sede di via Torino

L’inaugurazione della sede di via Torino

Quando è nata le associazioni di soccorso erano poche e se ti ferivi o fratturavi un braccio o una gamba, potevi anche non essere soccorso. La storia della Croce Rossa di Vigone, che a giugno compie 40 anni, è quasi sconosciuta. Ma il gruppo è nato sulla spinta della necessità e con l’entusiasmo dei fondatori, che hanno saputo convincere la cittadinanza dell’importanza di introdurre questo servizio. Un peso importante l’ha avuto il tragico fatto del crollo di un balcone durante il Carnevale, che ha fatto capire a molti come un soccorso tempestivo sarebbe stato una risorsa importante.

All’inizio di questa storia ci sono Domenico Chiri, Mauro Garabello, Franco Musso, Adriano Rebaudengo e Domenico Tesio, che hanno subito incontrato il sostegno di Michelangelo Grella, ai tempi assessore in Comune e poi presidente storico dell’associazione, sino a oggi. Quel nucleo ha dovuto far comprendere la bontà dell’iniziativa ed è riuscito ad attrarre al primo corso già una 80ina di volontari.

Un vuoto nel Basso Pinerolese

“Io ho fatto servizio alla Croce Verde di Pinerolo, tra il 1982 e il 1983 – ricorda Tesio, originario di Pancalieri, ma poi trasferitosi a Vigone, dove ha messo su famiglia –. Cercavo dove poter fare il volontario di soccorso e mi ero accorto che nel Basso Pinerolese non c’erano possibilità”.

Inoltre ai tempi fare servizi di questo tipo era molto più complesso: “Se partivi da Pinerolo, senza telefonino, e magari trovavi nebbia, capitava anche che non arrivassi al target”. E chi aveva bisogno, era senza un aiuto.

Un episodio che ha dato l’impulso a Tesio, risale al tempo in cui era benzinaio: “Al distributore viene un giovane della Croce Rossa di Beinasco, vedo il tesserino e gli ho spiegato la situazione”. Da lì sono nati una serie di incontri che i fondatori hanno portato avanti anche con la Croce Verde, che però ai tempi disse loro che “non poteva fornire un servizio simile”. Allora si approfondisce il discorso con il comitato di Beinasco e di Torino della Croce Rossa, cercando di coinvolgere un gruppo di volontari di Villafranca Piemonte. Anche loro in servizio alla Verde di Pinerolo. L’ipotesi era proprio di creare un gruppo nel paese confinante, ma presto l’idea tramonta e si punta su Vigone.

La partenza del progetto

Nel 1984 viene indetta una riunione con la cittadinanza: “Abbiamo raccolto perplessità, critiche e proposte. Ma abbiamo cercato di non farci fermare dai pareri negativi e abbiamo deciso che era il momento di partire”.

Viene così realizzato un corso: “A gennaio un’80ina di persone era pronta per fare servizi e tanti hanno fatto tirocinio con Beinasco o Torino”. Mancava però la sede, che viene assegnata dall’Istituto Castelli-Fasolo, in vicolo Arnaldi di Balme 5.

Nel frattempo un fatto tragico scuote l’opinione pubblica: durante una sfilata di Carnevale a febbraio del 1985 crolla un balcone. “C’è stato un morto e 5-6 persone hanno avuto bisogno di assistenza. È arrivata la Verde da Pinerolo, che ha fatto ciò che ha potuto. Questo triste episodio, ha fatto capire l’importanza di avere un servizio in paese”.

Trovata la sede, che i volontari hanno sistemato, sono stati reperiti i primi mezzi: uno Squalo della Citroën, da un’altra sede Cri, e un 238 dall’Aci di Cuneo. Il 5 giugno è arrivata la nota ufficiale della costituzione della delegazione. A settembre, alla festa del paese, l’organizzazione si è presentata ufficialmente e sono partiti i servizi, anche sulle urgenze. Da subito h24. “Cercavamo di finanziarci con raccolte fondi fuori dalla chiesa, lotterie… poi Grella è riuscito a ottenere i primi contributi dai Comuni, che poi sono finiti nelle convenzioni sottoscritte negli anni”.

La crescita e il presente

L’associazione è cresciuta negli anni, sino a diventare Comitato e inaugurare la nuova sede di via Torino 56, il 25 giugno del 2017. Al 31 dicembre 2024, i volontari erano 161, di cui 13 del corpo militare, 33 infermiere volontarie, 33 giovani (meno di 32 anni), con un parco di 10 mezzi, di cui 4 ambulanze e 3 trasporti disabili. I numeri dello scorso anno parlano di 3.859 servizi con 199.503 km percorsi più 1.325 urgenze con 56.466 km percorsi.

Un traguardo significativo se si pensa ai primi passi: “Siamo partiti con i camici bianchi e ci facevamo le mappe delle frazioni dei paesi a mano, parlando con i residenti, per non perderci – conclude Tesio –. L’impegno dei volontari è stato fondamentale perché, come dico io, ‘da soli si corre più veloci, ma insieme si va più lontano’.

Marco Bertello

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