Le sedi di impresa continuano a diminuire nel Pinerolese, ma crescono le unità locali e le imprese straniere.
È una sintesi del quadro emerso dal quinto rapporto annuale sul mercato del lavoro locale, promosso dall’Osservatorio permanente sul Pinerolese di ‘Ripartiamo Insieme’ (Consorzio Cpe, Cgil, Cisl e Uil), relativo alle attività produttive e alla situazione occupazionale del territorio, realizzato in collaborazione con Camera di commercio di Torino, Agenzia Piemonte Lavoro e Centro per l’impiego di Pinerolo.
L’analisi si riferisce ai 47 Comuni dell’area metropolitana pinerolese. In questi territori sono 13.780 le sedi di impresa con un calo del 1,5% rispetto al 2023 e del 2% del 2019. Unico dato in positivo quello delle unità locali che crescono dell’1,8% (in totale sono 3.199 le unità locali).
Diminuiscono le microimprese, -2,3% rispetto al 2019, mentre sono in aumento quelle di piccole dimensioni (+7,9%).
Il settore che patisce di più sono le costruzioni (3,3%) a cui segue commercio (-2,8%), agricoltura (-1,6%) e industria (-1,1%).
A crescere, in linea con il resto della Città Metropolitana, sono i servizi sia nel breve che nel più ampio periodo: +0,4% e +3,6% per quelli legati alle imprese e +2,1% e 7,4% quelli alle persone.
Per quanto riguarda le imprese femminili, la frenata è dell’1,7% e sale all’8,5% se si guarda al 2015. Mentre per gli Under 29, in 10 anni, sono andate perse il 9,7% delle imprese. Sono in aumento deciso, invece, le aziende a guida straniera: +25,3 nell’ultimo decennio, con il traino di Romania, Cina e Marocco.
Sul fronte dell’occupazione sono 42 mila gli addetti nel Pinerolese con una leggera flessione del 1,08%.
Il Centro per l’impiego pinerolese, invece, tra il 2023 e il 2024 ha registrato un incremento del 26% delle attività erogate alle persone e del 30,8% per quelle erogate alle aziende
Sul fronte dell’occupazione, infine, sono 42 mila gli addetti nel Pinerolese con una leggera flessione in negativo del 1,08%.
Durante la presentazione di stamattina, in piazza Roma a Pinerolo, Cgil e Uil hanno richiamato i sindaci alla necessità di riattivare un luogo di confronto e di ragionare sugli investimenti e sul futuro delle aziende pubbliche. Iniziative che i sindacati confederali hanno lanciato da tempo, senza ottenere risposte concrete dalla politica.