io_viaggio_leggero - 03 maggio 2025, 07:00

Istanbul incanta e disorienta: una città difficile da comprendere al primo sguardo

In questa rubrica troverete interviste a viaggiatori e racconti di viaggio vissuti in prima persona. Luoghi da scoprire, avventure emozionanti e storie di vita. Se hai un’esperienza da raccontare… scrivi a : ioviaggioleggero@gmail.com

Istanbul è un crocevia vivente tra continenti, culture e tempi diversi. Per chi la guarda con occhi attenti, non da semplice turista ma da viaggiatore curioso, la città si svela lentamente, tra scorci inattesi e contrasti quotidiani. Non si offre tutta in una volta, e proprio per questo lascia il segno.
 


 


Sulla riva asiatica la città si muove con un ritmo più lento. Nei quartieri il tempo sembra dilatarsi: si sentono le voci nei mercati, il tintinnio del tè versato, il profumo della carne arrostita. In questi luoghi si mangia come mangiano i turchi, si osserva la vita scorrere senza scenografie. È una porta dingresso silenziosa ed autentica. Attraversare il Bosforo in battello è un momento sospeso, lo stretto divide i continenti ma unisce l’anima. Sulle sponde si intravedono ville ottomane, residenze moderne, giardini meravigliosi. Il profilo si disegna lentamente, come un racconto che si lascia scoprire a tratti. Il vento porta con sé odori salmastri e note lontane di spezie. I gabbiani seguono le scie delle imbarcazioni, mentre il sole riflette sullacqua e trasforma tutto in una splendida cartolina. È un’immagine che resta impressa nella memoria.

Una volta sulla riva europea, il tono cambia. La Moschea Blu, con le sue cupole armoniche, è nascosta da restauri che sembrano infiniti. Si intravede, come un volto dietro un velo. Poco distante, Santa Sofia racconta il passaggio della storia: chiesa, moschea, museo e di nuovo moschea. Oggi è accessibile solo dal piano superiore per i non musulmani. Il contrasto tra i fedeli in preghiera e i visitatori rumorosi dice molto del presente. Il pavimento in marmo, le calligrafie dorate, i mosaici bizantini creano unatmosfera sospesa tra fede, arte e potere. Poi si scende, sotto terra, dove si nasconde una delle sorprese più emozionanti: la Basilica Cisterna. Le colonne si mostrano imponenti, la luce è tenue, l’atmosfera quasi mistica. Si ha l’impressione di entrare in un mondo parallelo, un luogo protetto, dove il tempo si è fermato. Le gocce dacqua cadono dal soffitto ritmicamente e leco dei passi accompagna la visita, in un silenzio che parla. È uno dei luoghi più intimi della città, un invito alla lentezza, alla riflessione. Qui Istanbul non si mostra, si lascia sentire.   Il Gran Bazar, con le sue cupole e i suoi corridoi affollati, oggi è più una scenografia che un mercato vivo. Ha perso parte delle sue origini. Le voci autentiche si confondono con i richiami costruiti per il turista, i prezzi sono gonfiati, le contrattazioni spesso inscenate. È un luogo che affascina più per la sua architettura che per la sua funzione: uno spettacolo visivo, più bello da vedere che da vivere.

 

Istanbul è una città dove ogni via ha, ancora oggi, una vocazione: ci sono strade dedicate solo ai venditori di tessuti, altre agli orafi, altre ancora alle botteghe del caffè e ai commercianti di spezie. Questa suddivisione antica sopravvive anche nella città moderna e racconta molto del suo spirito: una metropoli dove il commercio non è solo scambio, ma struttura urbana, tradizione, identità. Camminare per queste vie è come attraversare capitoli diversi di uno stesso racconto, ognuno con la propria voce e il proprio odore.

 

Al tramonto, la Torre di Galata offre uno degli sguardi più suggestivi. Dall’alto si abbraccia la città intera: il Corno d’Oro, le moschee, i tetti, il Bosforo che brilla. È un momento magico, in cui tutto sembra immobile, come in attesa. I colori si fanno caldi, il cielo sfuma nell’arancio, e la città si prepara ad una notte movimentata. Piazza Taksim, invece, è il cuore pulsante della modernità cittadina. Qui Istanbul sembra recitare un’altra parte: negozi internazionali, fast food, luci al neon. Il trenino rosso che percorre Istiklal Caddesi appare più un’attrazione turistica che un mezzo di trasporto reale. Lungo la via, si ha spesso la sensazione di camminare in una capitale europea. Ma basta allontanarsi di pochi passi per ritrovare un cortile ombroso, un forno che sforna pane al sesamo, un hammam storico. La Metropoli, anche qui, si nasconde nei dettagli, nei contrasti, ai margini. Tuttavia, è impossibile ignorare il caos e l'affollamento che caratterizzano la zona occidentale. Le folle di visitatori si accalcano davanti ai principali siti storici, rendendo difficile godere appieno della loro bellezza. Le code interminabili, i venditori insistenti e il traffico congestionato possono mettere a dura prova anche il viaggiatore più paziente. A volte sembra che la città debba essere cercata dietro la confusione, ascoltata oltre il rumore. Chi la osserva con lentezza scopre che non è fatta per essere capita in fretta. È un luogo che chiede tempo, ascolto, ritorni. Ogni viaggio aggiunge un tassello, un dettaglio, un’occasione che prima era rimasta nascosta.

La definirei la New York del Medio Oriente: non per i grattacieli, ma per lenergia, per la mescolanza di mondi, di contrasti, di stili. È una metropoli vetrina, ma anche un luogo pieno di angoli da scoprire, di verità silenziose. È una città che cambia volto: con la luce, con le stagioni, con lo sguardo di chi la attraversa. Lasciare Istanbul è come chiudere un libro a metà. Sai che ci tornerai. Perché ogni esperienza ne mostra un frammento, l’ho visitata più volte, e ogni volta mi è sembrata una nuova scoperta. Mi attrae perché non si lascia mai afferrare del tutto: è mutevole, stratificata, in perenne trasformazione. Ogni quartiere ha un ritmo, ogni sponda una voce, ogni ritorno un nuovo punto di vista. È un luogo che ti sfida a capirlo e allo stesso tempo ti spinge ad accettarlo così com’è: sfuggente, irregolare, unico nel suo genere.

IN & OUT  ISTANBUL

Porta con te

  • Un traduttore per il Turco
  • Un buon paio di scarpe per camminare 
  • La pazienza per affrontare le code ( soprattutto ingresso Santa Sofia)

Lascia a casa 

  • La voglia di spaghetti
  • I Pantaloni corti (siamo sempre in un paese islamico)
  • Quello che pensi di sapere, vivila !

Valutazione : 4 zaini

Legenda

1 zaino (meglio andarci in vacanza )

2 zaini  (merita un viaggio ma..)

3 zaini  (vale il viaggio )

4 zaini  (viaggio da non perdere )

5 zaini  (vale più di un viaggio)

Marco Di Masci

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