Economia e lavoro - 04 maggio 2024, 10:04

Come sono nate le slot machine?

Al giorno d’oggi senza dubbio il gioco d’azzardo più universalmente conosciuto dell’universo moderno è rappresentato dalle slot machine, definite amichevolmente in italiano anche come macchinetta.

Come sono nate le slot machine?

Al giorno d’oggi senza dubbio il gioco d’azzardo più universalmente conosciuto dell’universo moderno è rappresentato dalle slot machine, definite amichevolmente in italiano anche come macchinetta. Parliamo di un passatempo molto comune che ha scolpito in una certa maniera l’estetica e la natura del mondo del gioco d’azzardo, con tanto di influenze regionali uniche come i pachinko giapponesi (che sono diversi da qualsiasi altro tipo di slot esistente nel mondo).

Non c’è giocatore che non abbia provato a divertirsi con le slot e la grandissima varietà di queste ultime le rende ancora sostanzialmente onnipresenti, sia tra i casino online che tra quelli fisici.

Qual è però la storia che caratterizza questo genere di divertimento? Oggi, nello specifico, andiamo a scoprire la risposta a questa domanda: andiamo a scoprire la storia delle slot machines!

Dall’America con furore 

Di base il mondo delle slot machines è molto più recente di quello di giochi come le roulette o il blackjack; le slot, infatti, hanno origini molto più recenti che vanno rintracciate negli stati uniti d’america. Nonostante questa vicinanza storica è difficile andare a definire un singolo e primigeneo inventore, questo perché la prima slot è comparsa a fine mille ottocento, in un periodo in cui le nuove tecnologie impazzavano per gli stati uniti e andavano modificando molto rapidamente la vita delle persone.

Sappiamo per certo che la prima slot commerciale fu pensata e realizzata da Sittman e Pitt, due imprenditori di Brooklyn che già avevano un certo livello di successo con diverse sale da poker sparse in quel di New York. La loro intuizione, geniale a dire il vero, fu quella di prendere la base delle slot machine (quindi uno gioco con tre bobine rotanti e una leva per azionare il meccanismo di rotazione) e arricchirla con la simbologia propria del poker, così da indicare punteggi e importi delle vincite. 

Questa scelta, avvenuta nel 1891, semplificò per moltissimi l’accesso al gioco delle slot visto che se si conosceva il poker allora si aveva anche idea dell’importo delle vittorie. Questa versione ancestrale della slot machine comunque subì diversi rimaneggiamenti, il primo tra tutti la rimozione del 10 di picche e del jack di cuori al fine di limitare le possibilità di vincita da parte del giocatore attraverso la scala reale.

L’intuizione che cambiò tutto

Un’interessante variante della slot machine arrivò durante il periodo del proibizionismo americano attraverso la costruzione di macchinette che, vietato il gioco d’azzardo, potevano essere utilizzate per distribuire caramelle e gomme da masticare. Nascono quindi le “Fruit Machines”, prima tra migliaia e migliaia di varianti che nel corso dei decenni hanno interessato l’oggetto “slot”.

Le innovazioni più importanti, però, si devono tutte quante a una singola persona: Charles Fey, l’inventore della “Liberty Bell”. Parliamo di un meccanico appassionato di gioco che nel 1894 realizzò, con la sua “Liberty Bell”, dagli storici del gioco considerata come la prima slot machine vera e propria, caratterizzata poi dall’utilizzo di 3 rulli, ognuno di questi con 5 simboli sopra, una leva e una “campanella”.

Quest’ultima, per quanto triviale, fu un aggiunta particolarmente importante poiché permetteva di calcolare più facilmente le percentuali di vincita dei giocatori, così da offrire alla casa dati su cui lavorare per migliorare l’esperienza di gioco.

Di fatto, prima delle slot online che sfruttano complessi algoritmi matematici per la creazione di probabilità randomiche, la slot Liberty Bell (poi migliorata dall’inventore Herbert Mill nel 1909 con l’aggiunta di ulteriori simboli per rullo) rappresentò la base di partenza per tutto un universo culturale, lo stesso su cui oggi si basano le slot online che è possibile incontrare navigando in rete.

 

Richy Garino

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