Economia e lavoro - 08 aprile 2024, 17:33

Mirafiori, mercoledì arriva il vertice "a sorpresa" con il ceo di Stellantis, Carlos Tavares. Intanto l'indotto trema

Sindaco e governatore vedranno il manager portoghese insieme ai sindacati, in occasione dell'inaugurazione dell'eDCT Assembly plant. Intanto il grido d'allarme delle pmi viene rilanciato da Cna Piemonte: "C'è un universo di micro e piccole imprese che sono a rischio, nonostante le rassicurazioni"

fabbrica Mirafiori

Il destino di Mirafiori preoccupa anche le aziende dell'indotto torinese

L'incontro con Carlos Tavares sul destino di Mirafiori ci sarà. Appuntamento fissato per mercoledì mattina, proprio a Torino. L'occasione sarà l’inaugurazione dell’eDCT Assembly Plant, il nuovo impianto per la produzione di trasmissioni elettrificate innovative per veicoli ibridi e PHEV dei marchi del Gruppo e che costituisce un passo avanti nel progetto “Mirafiori Automotive Park 2030”. 

Vertice con Lo Russo e Cirio

In quell'occasione, sia i sindacati che il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo e il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, incontreranno il manager portoghese. Un'occasione per fare luce sul destino dello storico stabilimento cittadino e della sua "missione produttiva", reclamata ormai da più parti e che, proprio venerdì 12 aprile, sarà l'oggetto della grande manifestazione unitaria organizzata dalle sigle metalmeccaniche."Guardiamo al presente e proviamo a guardare soluzioni al futuro, che è quello che viene chiesto alla politica - dice il primo cittadino di Torino -. Con questo spirito mercoledì mattina io e Cirio incontreremo Tavares". Intanto la Sala Rossa ha approvato una mozione, su proposta del consigliere del PD Pierino Crema. L'atto condivide la sostanza della richieste sindacali e le fa proprie, impegnando il Consiglio Comunale ad essere presente alla manifestazione del 12 aprile. Sono stati 32 i voti favorevoli con solo 3 astenuti. Raccolto dunque l'appello del sindaco che aveva invitato all'unità: "Evitiamo come politici di dividerci su queste cose: spirito è stato davvero unitario, dopo 11 anni tutti sindacati seduti insieme attorno al tavolo".

"A Tavares - commenta la capogruppo di Sinistra Ecologista - vanno chiesti investimenti sulle assunzioni e non sugli incentivi all'esodo. Se non arrivano con urgenza Mirafiori, tra cinque anni, sarà una scatola vuota".

Faccia a faccia anche con i sindacati

Grande attesa da parte dei sindacati, convocati al vertice di dopodomani. “L’incontro programmato per mercoledì 10 aprile è una opportunità positiva di confronto - sottolinea il segretario generale Fim Cisl, Ferdinando Uliano -: sarà l’occasione per ribadire le nostre priorità e richieste per rafforzare la presenza di Stellantis nel nostro Paese ma anche, il ruolo di sostegno che il Gruppo deve avere rispetto al settore automotive a partire da Torino e a seguire per tutti i plant ed enti di Stellantis in Italia

L’obiettivo, che perseguiamo da mesi al tavolo al Mimit - aggiunge Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità - è di arrivare a un piano per il rilancio della ricerca, sviluppo, progettazione e produzione. All’incontro andremo per avere un presente e un futuro a partire da Mirafiori perché le indiscrezioni sulla possibilità di allocare la 500 endotermica finora prodotta in Polonia avrebbe tempi lunghi e non basterebbe a mettere al lavoro tutti a Mirafiori. Servirebbe un nuovo modello e sono necessarie nuove assunzioni anche negli enti centrali".

"Apprezziamo il confronto richiesto dall'ad Stellantis - aggiunge dichiara Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal -. Come Fismic Confsal, ribadiremo che, per Mirafiori che deve rifiorire, è assolutamente necessario si allochi in questo stabilimento l’intera gamma della produzione della 500, cosa che sarebbe possibile con pochi investimenti e sarebbe in grado di saturare l’attuale forza lavoro, in attesa che il piano di rilancio della Maserati entri nel suo pieno vigore". 

I timori dell'indotto

Ma la paura esce dalla fabbrica e dalle catene di montaggio, per raggiungere anche il vasto universo delle piccole e medie imprese (a volte anche "micro") che ne popolano l'indotto. Mirafiori come barometro di un intero territorio che produce: ecco la sensazione che ormai è sempre più diffusa, quando si discute del destino di Stellantis nel suo insieme.

E a raccogliere il grido d'allarme è Cna Piemonte, ricordando tutte le micro e piccole imprese che lavorano nel settore automotive, in particolar modo per Stellantis, ma non solo. "Nonostante le rassicurazioni dell’azienda che definisce Mirafiori come ‘cuore pulsante da cui tutto parte’ stiamo assistendo a un progressivo e preoccupante smantellamento dell’unità produttiva. Le parole della dirigenza Stellantis sulla “centralità dell’Italia” è di fatto smentita da scelte che indicano un evidente disimpegno della multinazionale", dicono dall'associazione di categoria.

Nonostante la grande opera di conversione che le aziende dell’indotto hanno attuato in questi anni si pongono enormi questioni di tenuta del tessuto imprenditoriale piemontese: al momento sono certe 1.560 uscite da Mirafiori, pari a oltre il 10% dei dipendenti. Il problema si aggrava pensando a tutte quelle micro e piccole imprese del territorio che in questi anni hanno lavorato al fianco di Stellantis e che adesso rischiano di dover chiudere”, ribadisce Giovanni Genovesio, presidente di Cna Piemonte.

Auspichiamo che la manifestazione del 12 aprile sia un segnale che le Istituzioni possano accogliere e fare proprio ai fini di un confronto proficuo con l’azienda: la dismissione di Mirafiori avrà ricadute pesantissime su tutto il tessuto produttivo piemontese e nazionale. Guardare altrove per investire non tenendo conto della capacità, del know how, dell’esperienza e della tecnologia che la nostre imprese manifatturiera hanno acquisito nel corso del tempo sarebbe un errore gravissimo. CNA Piemonte vuole far sentire la propria voce che, così come sempre fatto durante le crisi, sarà propositiva e auspichiamo ascoltata”, aggiunge Delio Zanzottera, che di Cna Piemonte è il segretario.

Massimiliano Sciullo e Cinzia Gatti

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