Economia e lavoro - 22 marzo 2024, 18:00

Stellantis, ancora incentivi per chi vuole lasciare il posto di lavoro. Fiom non firma l'accordo. E Mirafiori trema

Le uscite, nel corso del 2024, saranno tutte su base volontaria o legate a una "non opposizione". Dopo tanti mesi di cassa e la riduzione drastica di Maserati, lo stabilimento di Torino potrebbe essere interessato

mirafiori stabilimento

Nuovo accordo per uscite incentivate presso Stellantis: Mirafiori trema ancora?

Nuovo accordo, a livello nazionale, per un'altra serie di uscite incentivate dal mondo Stellantis. E' stato siglato in queste ore e avrà efficacia nel corso del 2024. Sarà basato sulla volontarietà o, quantomeno, sulla non opposizione da parte del lavoratore.

Firmano tutti, ma non la Fiom

L'accordo è stato firmato da Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf, mentre Fiom ha deciso di non firmare. Una distanza che però non dovrebbe rappresentare una spaccatura, in vista del prossimo 12 aprile, quando ci saranno tutte le sigle, insieme, a sfilare per lo sciopero della manifattura indetto proprio a Torino.

Cassa e Maserati, Mirafiori rischia?

Una prospettiva, per ora, che non ha una declinazione puntuale a livello locale, ma senza dubbio uno scenario all'interno del quale Mirafiori rischia di rimanere direttametne coinvolto. Anche alla luce dei recenti ricorsi alla cassa integrazione a marzo e aprile (anche sulla linea della 500 bev) e per la drastica riduzione dei volumi di Maserati. Insomma, facile immaginare che le uscite incentivate possano toccare da vicino lo storico stabilimento torinese.

Gli incentivi all'uscita

Nel dettaglio, gli incentivi sono pari a 6 mesi di stipendio per chi è già in possesso dei requisiti per la pensione, mentre chi li avrà entro quattro anni potrà avere 24 mesi di trattamento che, unito alla Naspi, garantirà il 90% della retribuzione lorda e il 70% per i 24 mesi successivi. Gli altri incentivi varieranno a seconda dell'età. "Al contempo porteremo avanti il confronto sulle strategie e sulle prospettive industriali - dicono le sigle firmatarie -, in modo specifico con Stellantis e con l'amministratore delegato Carlos Tavares, nonché al tavolo convocato per il 2 e 3 aprile presso il Ministero delle Imprese. Serve una politica per il supporto dell'automotive e per l'Italia nuovi modelli di larga produzione non incentrati esclusivamente sull'elettrico, che stenta a imporsi sul mercato".

La Fiom si sfila

Negativo il giudizio di Fiom-Cgil, per quello che viene definito come un quadro con "ancora uscite incentivate e nessuna assunzione". Simone Lodi, segretario nazionale dei metalmeccanici Cgil e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive di Fiom, spiegano: "Un'altra procedura di esodi incentivati, proprio nel corso del confronto con il Ministero. Non condividiamo questo percorso ed evidentemente non siamo disponibili a firmare l'accordo sindacale. Il futuro non si costruisce con gli incentivi all'esodo. Ma con il confronto per garantire stabilimenti, nuovi modelli, ricerca, sviluppo e occupazione".

Massimiliano Sciullo

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