Cultura e spettacoli - 20 marzo 2024, 15:23

Due artiste del torinese vincitrici del concorso VIDAS "Riconoscersi" dedicato agli studenti dell'Accademia di Brera

Sono Maria Chiara Pernici, 23 anni, di Pinerolo e Camila Braci, 22 anni, di Perosa Canavese

Due artiste del torinese vincitrici del concorso VIDAS "Riconoscersi" dedicato agli studenti dell'Accademia di Brera

Si intitolano Di mano e in mano e  Avevo pensato un titolo, l’ho dimenticato e sono le due opere vincitrici del concorso Riconoscersi. Senza l'altro io non sono organizzato da VIDAS - organizzazione che da 40 anni assiste i malati inguaribili - come iniziativa di sensibilizzazione sui temi della relazione e della cura e rivolto ai giovani studenti dell'Accademia di Brera di Milano.

Entrambe le opere sono firmate da artiste della provincia di Torino: Maria Chiara Pernici, 23 anni, di Pinerolo, e Camila Braci, 22 anni, di Perosa Canavese.

Le opere nascono all’interno del contest Riconoscersi. Senza l’altro io non sono rivolto a tutti gli studenti dell’Accademia e organizzato da VIDAS, ente non profit da più di quarant’anni impegnato ad offrire assistenza ai malati inguaribili e alle loro famiglie. Un’iniziativa culturale lanciata lo scorso maggio per stimolare tra i più giovani la sensibilità verso l’ascolto e il rispetto dell’altro, temi da sempre al centro dell’operato di VIDAS.

Gli oltre 50 lavori realizzati dagli studenti sono stati valutati da una giuria tecnica composta da docenti e professionisti dell’Accademia e da una rappresentanza di VIDAS.

I vincitori del concorso sono stati proclamati ieri da Raffaella Gay, direttrice comunicazione istituzionale e progetti culturali di VIDAS, e Italo Chiodi, docente di disegno e responsabile del Dipartimento Comunicazione e Didattica d'Arte dell’Accademia di Brera.

I lavori che si sono aggiudicati il primo premio delle due categorie del concorso, Arti Visive e Progettazione e Arti Applicate, sono quelli che hanno saputo interpretare al meglio il tema sia dal punto di vista formale che teorico. Si tratta di Di mano in mano, opera realizzata con sacchetti di carta per il pane intrecciati tra loro in un tessuto speciale che evoca la trama quotidiana di abitudini condivise, e Avevo pensato un titolo, l’ho dimenticato, video in cui compagnia e solitudine si mescolano attraverso immagini di un’intimità frammentaria che diventano pretesto per parlare di condivisione, vulnerabilità e amore.

redazione

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