Attualità - 07 marzo 2024, 11:03

L'amore vero? Un reel di 30 secondi per rendere virale la parità di genere e il no alla violenza sulle donne

Torna il concorso per le scuole superiori per diffondere la consapevolezza del rispetto tra le due metà del mondo. L'impulso arriva dal Comando legione Piemonte e Valle d'Aosta dei carabinieri. Lo sport come testimonial

L'amore vero? Un reel di 30 secondi per dire no alla violenza sulle donne

L'amore vero? Un reel di 30 secondi per dire no alla violenza sulle donne

Un reel di 30 secondi (al massimo) per ribadire che "L'amore vero non umilia, non ferisce e non uccide". Ecco il compito che viene assegnato per il 2024 alle scuole secondarie di secondo grado con il progetto pensato dall'Arma dei Carabinieri per ribadire l'importanza della lotta contro la violenza sulle donne. In particolare, il Comando Legione Piemonte e Valle d'Aosta, insieme a Regione, Città metropolitana, Comune, Ufficio scolastico regionale, Fondazione Crt e Fondazione istituti attività educative. 

L'iniziativa è stata presentata nella caserma Bergia di Torino. A fare gli onori di casa, il comandante della Legione, il generale di Brigata Antonio Di Stasio, che ha ribadito l'importanza del rispetto della figura della donna. Lo ha fatto di fronte a una platea in cui molti delle file di sedie erano occupate da donne in divisa. Un segnale potente. "Nella nostra Legione se ne contano 466, suddivise in vari ruoli, con incremento di 92 unità quest'anno. Le donne sono un patrimonio inestimabile di valori che, purtroppo, ancora oggi sono minacciate da comportamenti imperdonabili".

"Dobbiamo impegnarci - ha aggiunto - perché alle donne di domani non servano misure di tutela particolari".

Le parole d'ordine: uguaglianza, rispetto e legalità 

Uguaglianza di genere, rispetto e cultura della legalità come fili conduttori. Il resto è affidato alla fantasia e alla creatività delle nuove generazioni, insieme alla loro dimestichezza con le nuove tecnologie e i social. 

Il processo culturale deve estendersi a tutta la società, ma proprio partire dell'educazione dei giovani deve essere il grimaldello per aprire porte e consapevolezze. 

"Passi avanti sono stati fatti, se si considera che ancora nel 1946 le donne non avessero nemmeno tutti i diritti civili dell'uomo - dice il prefetto di Torino, Donato Giovanni Cafagna - E le donne ora, non senza fatica, stanno guadagnando spazio e rilevanza nel mondo del lavoro e in quello dello sport". "Ma a fronte di questo ci sono situazioni ancora patologicamente gravi e questo ci ricorda quanto ci resta ancora da fare".

Lo sport come testimonial, dal Toro a Chieri e Pinerolo

Coinvolto anche il mondo dello sport, come Union Volley Pinerolo: "Una giornata importante per il nostro mondo - spiega il dg Gianni Fattori - e vogliamo aiutare a capire che la donna, anche nello sport, va rispettata e non umiliata. Per le giovani generazioni, anche vedere tutte queste donne nell'Arma dei carabinieri è motivo di ispirazione".

Ancora volley, a Chieri: "Siamo una società a forte presenza femminile e questo ci ha restituito molto. Abbiamo imparato tantissimo da queste ragazza: determinazione, capacità e voglia di superare i limiti", sottolinea il presidente della Reale Mutua Fenera '76, Filippo Vergnano. "Questi temi toccano anche da vicino il nostro mondo. E ci sono tifosi che a volte vanno oltre certi limiti. Come società sportiva dobbiamo continuare a vigilare".

E per il Torino FC, Alessandro Malagrinò, sottolinea come "nella società moderna viviamo momenti drammatici. Bisogna invece colorare il futuro proprio mano nella mano con le donne, che rappresentano la parte migliore di noi, anche per determinazione, impegno e voglia di arrivare. Hanno qualcosa in più e lo dimostrano sistematicamente".

"Le leggi non bastano - dice Jacopo Rosatelli, assessore comunale alle Pari opportunità - e nemmeno le attività repressive, che comunque sono fondamentali. Serve un cambiamento culturale. Ed è bello che tanti enti e istituzioni cerchino di andare oltre il proprio ruolo, contaminando e mescolando compiti e responsabilità. Siamo tutti implicati".

"Non stupisce che questa iniziativa nasca dai carabinieri - dice Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana - che sono un'istituzione fondamentale del Paese. E non c'è nulla di meglio che coinvolgere le scuole, per provare a volare alto".

Massimiliano Sciullo

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