Torino - 22 gennaio 2024, 20:30

Il calcio italiano piange Gigi Riva. "Rombo di tuono" era stato ad un passo dalla Juve

L'artefice dello storico scudetto del Cagliari nel 1973 era stato praticamente ceduto alla Vecchia Signora, ma poi le condizioni fisiche di Bettega fecero saltare l'accordo. Pulici stravedeva per lui. Il miglior marcatore azzurro di ogni epoca aveva 79 anni

Il calcio italiano piange Gigi Riva. "Rombo di tuono' era stato ad un passo dalla Juve

Il calcio italiano piange Gigi Riva. "Rombo di tuono' era stato ad un passo dalla Juve

La notizia è arrivata all'ora di cena come un pugno nello stomaco. Gigi Riva, il miglior marcatore azzurro ogni epoca, il "Rombo di tuono" (soprannome dell'impareggiabile Gianni Brera) che trascinò il Cagliari ad uno storico scudetto nel 1970 è morto. Aveva 79 anni.

Classe, potenza, doti acrobatiche

Riva era ricoverato da ieri in cardiologia all'ospedale Brotzu di Cagliari per un malore. Le sue condizioni di salute sono precipitate improvvisamente. E subito è partito il fiume di commozione del mondo del calcio, di chi lo aveva conosciuto come calciatore e poi come dirigente della nazionale. Quando ancora c'erano i numeri dall'1 all'11 e non queste numerazioni spesso improponibili del calcio attuale, Riva è stato la classica ala sinistra, numero 11 sulle spalle: potenza, tiro, colpo di testa, doti acrobatiche.

Record di gol in azzurro

Nulla mancava al suo repertorio e se pensiamo che 50 anni fa non si giocava ai ritmi di oggi, pensare che sia ancora suo il record di gol con la maglia della nazionale, 35 reti in 42 presenze, è qualcosa che rende solo minimamente l'idea di quanto sia stato formidabile l'attaccante nato a Leggiuno e diventato sardo d'adozione.

I numeri non mentono, anche se sono freddi, e in questo caso non rendono onore al calore e all'entusiasmo che seppe regalare "Gigiriva", come era stato soprannominato nell'isola, da cui non si era mai staccato. In Sardegna, lui che era lombardo di nascita, si era trasferito da giovane e subito era entrato in sintonia con quella terra e la sua gente, tanto da rifiutare ogni possibile diversa destinazione. Forse nel calcio business di oggi non sarebbe stato possibile, ma lui non volle saperne della corte dell'Inter, del Milan e della Juve.

Quando fu ad un passo dalla Juve

La Juve arrivò ad offrire un miliardo di lire per lui, cifra enorme per quel periodo: pare addirittura che, tra soldi e giocatori da girare al Cagliari, l'affare fosse arrivato quasi in dirittura d'arrivo nell'estate del 1973, ma i sardi avevano avuto qualche remora sulle condizioni fisiche di Roberto Bettega, reduce da un lunghissimo stop per la tubercolosi, così l'affare saltò. Anche per la volontà di Riva di non abbandonare la Sardegna.

Pulici suo erede con la numero 11

Il Toro, qualche anno dopo, ebbe un altro grandissimo numero 11, Paolo Pulici, che dichiarò sempre di essersi ispirato a Riva a inizio carriera. Calciatori (e uomini) così purtroppo ce ne sono sempre meno.

Massimo De Marzi

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