Economia e lavoro - 19 gennaio 2024, 11:35

La qualità dell'aria finisce in vacca? Coldiretti alza la voce: "L'inquinamento arriva da altro. Basta slogan"

I rappresentanti degli allevatori respingono le accuse sulle emissioni: "Macchine, aerei, riscaldamenti incidono di più. Da noi, aziende virtuose". Pichetto: "Servono passi avanti, i giovani sono uno sprone"

La qualità dell'aria finisce in vacca? Coldiretti: "L'inquinamento arriva da altro"

La qualità dell'aria finisce in vacca? Coldiretti: "L'inquinamento arriva da altro"

"I giovani, sul clima, devono essere uno sprone nell'affrontare i temi più urgenti. Le nuove generazioni sono sempre un passo avanti, storicamente". Così il ministro per l'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ospite al convegno che Coldiretti ha organizzato presso il foyer del Regio per discutere di qualità dell'aria e attività di allevamento. Nel mirino, in particolare, proprio gli scarti di queste professioni secolari, letame compreso.

"Passi avanti ne dobbiamo ancora fare tanti, sulle tre fonti di emissioni: fabbricati, motori e agricoltura - dice ancora Pichetto - Non deve essere ideologico".

Analizzando i dati elaborati dagli esperti, emerge che le attività dell'agricoltura pesano per circa il 20% delle emissioni in aria. Metano, ma anche ammoniaca, che contribuisce a formare una polvere (particolato secondario) nell'aria, come confermano da Secondo Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte. "Nelle zone più urbanizzate si va dal 5 al 10%, ma nelle aree più agricole può salire anche al 20%".

Per poter incidere nella riduzione di emissioni in agricoltura "bisogna lavorare sulla riduzione dell'emissione di ammoniaca, limitando le emissioni in aria, ma anche sulle attività di abbruciamento degli scarti. L'uso di biometano, per limitare l'ammoniaca, potrebbe avere un beneficio duplice: sia meno sostanza nell'aria che nuova forma di energia, anche per i mezzi agricoli".

Brizzolari: "Ma davvero il problema sono le vacche?"

"Come cittadina, camminando in una grande città, difficilmente penso che siano le vacche a dar fastidio all'ambiente, mentre penso piuttosto a riscaldamenti, macchine e aerei - dice Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte - La demonizzazione degli allevamenti penso sia strumentale: da coltivatrice, il letame è fondamentale".

Certo, non tutto lo scenario è uguale: "Ci sono allevamenti buoni, altri che devono migliorare per questo ci confrontiamo con tecnologie e persone - prosegue Brizzolaro - Ma non credo che questa demonizzazione possa risolvere la questione: forse è per spingerci a magiare meno carne e a mangiare altro. Ma sono convinta che fa bene e, se mangiata in modo equilibrata, fa bene. E se gli allevamenti sono gestiti correttamente, non inquinano più di altre realtà".

Mecca Cici: "Basta con gli slogan, fanno solo male"

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino. "L'allevamento è un punto centrale e focale del Piemonte. Dobbiamo uscire fuori dalle logiche sbagliate e dagli slogan. Ascoltiamo gli esperti e poi tiriamo le conclusioni, che devono essere poi recepite dalla politica. I nostri allevamenti sono risorse per l'ambiente. I veri investimenti da fare sono sulle aziende".

"La qualità dell'aria è una delle grandi sfide dell'agro ambiente - commenta Marco Protopapa, assessore regionale all'agricoltura - insieme all'invasione del fotovoltaico, che dovrebbe poi passare all'agrovoltaico e dobbiamo valutare quanto sia funzionale".

"È importante fare formazione, informazione, ma anche collaborare con la scienza: come politica dobbiamo rispettare le regole che ci vengono imposte", ha concluso Protopapa.

Massimiliano Sciullo

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