Sport - 16 ottobre 2023, 10:59

Olimpiadi, la grande beffa: il bob va all’estero, il Piemonte e l’Italia esclusi

Il Governo ha fermato la costruzione della pista di Cortina, Malagò (Coni) ha annunciato che si farà fuori dal Paese. Ricca: “Decisione insensata”

Olimpiadi, la grande beffa: il bob va all’estero, il Piemonte e l’Italia esclusi

Olimpiadi, la grande beffa: il bob va all’estero, il Piemonte e l’Italia esclusi

Olimpiadi italiane? Non del tutto. Si svolgeranno all’estero le gare di bob dei giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026: ad annunciarlo il presidente del Coni Giovanni Malagò. Una scelta che taglia fuori Cesana e tutto il Piemonte, a questo punto una volta per tutte.

La scelta che taglia fuori l'Italia

Il Governo ha infatti scelto di non costruire la nuova pista di bob, slittino e skeleton a cortina d’Ampezzo. Lo ha comunicato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante la sessione del Comitato olimpico internazionale a Mumbai. Ora le gare verranno spostate in una sede già esistente e funzionante, ma fuori dall’Italia. L’ipotesi principale?  L’Austria.

Beffa per Cesana e il Piemonte, che si erano fortemente proposte. Sia Alberto Cirio che Stefano Lo Russo avevano caldeggiato questa ipotesi. 

La delusione della politica

“La decisione di scegliere l’estero come location per il bob olimpico è, a mio avviso, insensata e deleteria per l’intero evento. L’opzione di un bob svolto in Piemonte è l’unica che garantirebbe l’integrità di giochi olimpici interamente italiani - afferma l’assessore allo Sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca -. Noi ci siamo sempre stati e continuiamo a esserci perché siamo coscienti di essere il territorio più preparato in Italia per gli sport invernali”.

Chi si è detto rammaricato del trasloco all’estero delle Olimpiadi è Stefano Lo Russo, sindaco della Città Metropolitana di Torino:  “Mi dispiace che il governo abbia scartato la nostra opzione, preferendo investire all'estero somme dei contribuenti italiani, invece che usare le stesse per riqualificare i nostri impianti del nostro Paese[LEGGI QUI].

"Questa decisione è una sconfitta per tutti. Il dispiacere aumenta valutando tutte le possibilità che abbiamo avuto per evitare questa triste conclusione, le cui radici profonde risalgono ai "no" dell'Amministrazione Appendino. Gli impianti piemontesi avrebbero avuto tutte le caratteristiche e le qualità per costituire l'opzione più logica, sensata e utile. Non è andata così e oggi ci troviamo a commentare l'ennesima occasione mancata", ha dichiarato il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano.

"Uncem aveva scritto già due anni fa che quelle del 2026 dovevano essere Olimpiadi delle Alpi. Ma di certo avremmo preferito un impegno completamente sul versante italiano. Anche per il bob e lo slittino. Le opportunità c'erano, in diversi contesti alpini. Con investimenti certo, utili al sistema nazionale del ghiaccio del futuro. Si preferisce invece andare in Austria a completare le sedi di gara di Milano-Cortina. Una scelta del CONI e del CIO che sorprende e che apre uno scenario del tutto nuovo. Non nascondiamo come Uncem forte perplessità. Lo sport non ha confini, ma questa decisione unilaterale, non condivisa nelle scorse ore con FISI e Comuni, non è certo la migliore possibile": così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Russi attacca

"Il protagonista assoluto di questo disastro ha un nome e un cognome: Giovanni Malagó.  Nel 2018 con Cesana ancora sul tavolo il Coni, infatti, scelse inspiegabilmente di ristrutturare la costosissima pista di Cortina, soluzione rilvelatasi poi non praticabile. Dimostrazione di come il dossier olimpico seguì una logica di becera spartizione politica e non di sostenibilità economica e ambientale, come prescritto dal CIO" è il commento di Andrea Russi (M5s).

"E la responsabilità politica - prosegue Russiè targata Lega, visto che l'allora ministro Giorgetti - ritratto mentre festeggiava con Malagò - oggi, da ministro delle finanze si trova a dover fare i conti con un progetto che assume sempre di più l'aspetto di un grande pasticcio.  I fatti, oggi, confermano la bontà delle scelte passate del M5S che non sposò questo progetto olimpico che non stava in piedi, portando poi a Torino le Atp Finals per 5 anni che proprio per questa edizione stanno infrangendo ogni record di biglietteria".

Polemico Valle (PD): "Piemonte a Cirio, bob all'estero"

"La scelta di tagliare fuori Cesana dalle gare olimpiche di bob, optando per l’estero, conferma che con Cirio alla guida del Piemonte il Governo Meloni può passare sopra la nostra Regione come un rullo compressore. Altro che Governo amico", il commento polemico del vicepresidente del Consiglio regionale in quota Pd, Daniele Valle. "Forse a Cirio servirebbe con la Premier Meloni e i suoi ministri un po’ di quella concordia istituzionale che contraddistingue il rapporto con il Sindaco di Torino. La decisione del Coni penalizza in modo davvero immotivato il Piemonte. Chissà se gli esponenti di FdI, Lega e Forza Italia ricordano le invettive rivolte ad Appendino e ai 5Stelle quando Torino rinunciò alle Olimpiadi invernali? L’infausta decisione di rinunciare al bob non è certo da meno. Non solo si sarebbero risparmiate risorse importanti e si sarebbe risolto una volta per tutte il problema dello smantellamento, ma si sarebbe offerta una grandissima vetrina olimpica alla nostra Regione".

"Ma forse il problema è tutto lì, non deviare la luce dei riflettori da Lombardia e Veneto, veri azionisti di maggioranza del centrodestra. Ora Alberto Cirio ha barattato la sua ricandidatura con il silenzio e l’acquiescenza verso tutte le scelte nazionali: d’altra parte un Cirio bis val bene una (mancata) corsa di bob", ha concluso Valle.

Ricca: "Responsabili i futuri alleati di Valle del M5S"

Curioso che Daniele Valle, l’aspirante candidato alla presidenza della Regione per il Pd, riesca ad attaccare il centrodestra piemontese, unico schieramento a lavorare da sempre per ospitare da noi le Olimpiadi, e contemporaneamente si prodighi per allearsi alle prossime elezioni con i principali fautori della rinuncia a queste Olimpiadi, il Movimento 5 Stelle - afferma l’assessore allo Sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca - Valle critica la concordia istituzionale tra Regione e Comune in favore di una concordia tra Pd e 5 Stelle? Beh mi spiace dirgli che quella, in passato, c’è già stata e si è portata dietro la sciagurata rinuncia a un evento che avrebbe portato sul nostro territorio importanti risorse”.

Ricordiamo al consigliere Valle che co-protagonista della scellerata decisione di rinunciare ad ospitare le Olimpiadi a Torino è stata proprio la forza politica che lui rappresenta e che allora era alla guida della Regione Piemonte con Sergio Chiamparino, lo stesso Pd che non ha fatto nulla per impedire al Movimento 5 stelle di Chiara Appendino di dire no alle Olimpiadi. La stessa classe dirigente che ora si candida insieme a costruire quel campo largo in vista delle elezioni regionali. È davvero curioso che proprio da quella parte ora arrivino le critiche al centrodestra che invece ha sempre lavorato per portare le Olimpiadi in Piemonte cercando di rimediare a quel gravissimo errore”. Lo sostengono in una nota i capigruppo Alberto Preioni (Lega), Paolo Bongioanni (Fratelli d’Italia) e Paolo Ruzzola (Forza Italia).

"Sulla pista da bob di Cesana avevamo ragione noi: rimettere a nuovo l’impianto per un una funzione “usa e getta” ad uso e consumo di pochi per le due settimane olimpiche sarebbe stata una follia. Per fortuna i pareri negativi del Presidente del Coni Malagò e del Ministro Abodi sembrerebbero smentire Cirio e la sua Giunta che avrebbero fatto di tutto per una manciata di gloria. Ora continueremo a batterci per dare al territorio un futuro più sostenibile, per concedere all’area attorno alla pista una seconda chance attraverso un progetto in sintonia con l’ambiente e con l’ecosistema circostante", ha dichiarato invece Giorgio Bertola, Consigliere regionale di Europa Verde.

Andrea Parisotto

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