È stato uno dei padri del Museo Etnografico e il Museo di scienze naturali di Pinerolo, di Scopriminiera di Prali, di concorsi ippici internazionali, dell’Accademia di Musica di Pinerolo e della mostra mercato dell’Artigianato. Ma è stato anche il ‘papà’ della patata che scala la montagna e della mucca con la fascia da miss a Pragelato, e di numerosi altri loghi, manifestazioni, musei che ha ideato ed organizzato.
Ezio Giaj è morto questa notte a 75 anni per un malore improvviso. Nato a Pinerolo, in città nel 1982 aprì l’agenzia Idea che si occupava di comunicazione e grafica pubblicitaria. Divenne presto un punto di riferimento per il suo talento e per la sua potenza immaginativa che gli permetteva di concretizzare immediatamente un concetto in un disegno schizzato a mano.
La sua capacità di visione e di intessere relazioni lo portò però al largo diventando collaboratore di enti per l’ideazione e l’organizzazione un gran numero di iniziative culturali e manifestazioni in Val Chisone, Val Sangone, nella pianura pinerolese e in Val Susa. “Magari fosse nato in una grande città avrebbe fatto il grafico pubblicitario per tutta la vita ma aveva una capacità di comunicazione e di stare assieme agli altri che l’ha portato a fare anche un lavoro diverso su un territorio esteso, che amava in modo intenso” racconta il consigliere regionale Valter Marin ed ex sindaco di Pragelato e Sestriere. I due si conobbero più di trent’anni fa, quando Marin era responsabile dell’ufficio tecnico di Sestriere, Comune per il quale Giaj collaborava nella realizzazione dei loghi e l’organizzazione di eventi. “Da quel momento è diventato il mio punto di riferimento come organizzatore, come grafico, come consulente dell’Atl (Agenzia turistica locale, ndr) e come amico – ricorda –. Aveva intuizione e una mano felicissima che hanno generato ad esempio loghi rimasti nell’immaginario di tante persone”. Per l’Atl Giaj è stato prima dipendente e poi consulente proprio per l’organizzazione di eventi.
Diverse generazioni, sul territorio ampio in cui lavorava, lo ricordano per il sorriso al taglio del nastro di nuovi musei e manifestazioni: “Riusciva sempre ad accattivarsi la simpatia delle persone con la sua ironia” ricorda Massimo Martelli, ex direttore del Museo di scienze naturali di Pinerolo. Nel 1979 a Palazzo Vittone Giaj contribuì alla nascita del museo che poi nel 2013 venne spostato a Villa Prever. “Ho vent’anni in meno di lui e l’ho conosciuto quando ero ancora bambino e Ezio collaborava con Mario Strani per la creazione del museo – racconta Martelli –. Da quel momento divenne per me un punto di riferimento”. Ciò colpiva di Giaj era la tenacia: “Continuava a ‘tirare il carretto’ anche sotto le cannonate: manteneva la voglia di fare nonostante le circostanze avverse o gli insuccessi”.
La sua energia spiazzava anche i ventenni: “Era pieno di forza e di idee. Credeva fino in fondo ai suoi progetti” racconta Angela Romei. Lei è stata nel consiglio direttivo del Consorzio Vittone che Giaj ha contribuito a fondare e presiedeva.
Il suo funerale si svolgerà domani venerdì 9 giugno alle 16 nella chiesa di San Lorenzo a Giaveno, dove oggi, alle 18,30, si reciterà il rosario. Per rispettarne la memoria, il Comune di Pinerolo ha deciso di rinviare di un giorno l’inaugurazione della mostra di Serghej Potapenko, spostandola sabato alle 16: “In quell’occasione faremo anche un ricordo di Giaj” anticipa Franco Milanesi, assessore pinerolese alla Cultura.