La crisi in Ucraina e la guerra non si fermano, così come la corsa verso l'alto dei prezzi dei carburanti. Ecco perché, da lunedì, i gestori dei distributori di benzina confermano la loro protesta e spegneranno - nelle ore notturne - le luci dei self service.
Tentativo di risparmiare sui consumi energetici
Non un tentativo di scoraggiare gli utenti, ma un modo per provare a risparmiare sui consumi energetici, che incidono sui bilanci delle singole gestioni. “Lo avevamo annunciato nei giorni scorsi – dice Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti, l’associazione dei gestori – e ora siamo costretti a spegnere le luci sui nostri impianti. Esporremo un cartello per spiegare agli automobilisti il senso dell’iniziativa. Siamo coscienti che la nostra decisione potrà comportare qualche disagio per i consumatori, ma siano anche convinti di avere la loro solidarietà, perché noi e loro siamo ugualmente vittime di questa situazione”.
Diesel ormai caro quanto la verde senza piombo
Basta girare per la città per trovare conferma che i listini, ormai, sono arrivati a livelli proibitivi. Con "vette" intorno ai 2.6 euro con il servito. E il diesel, ormai, non si differenzia molto dalla verde senza piombo.
“Benzina e gasolio aumentano – dice ancora Nettis - ma il ricavo dei benzinai rimane fisso. Sono circa 3 centesimi e mezzo al litro: qualunque sia il costo dei carburanti, non guadagnano un centesimo in più".
Rincari energetici arrivati fino a +135%
Ma i rincari mortificano i consumi, quindi meno litri vengono erogati e diminuiscono gli incassi. Mentre i costi - complici le bollette elettriche - non si fermano. "Abbiamo rincari anche del 135%: in un anno sarebbero 10.000 euro in più per ciascun un impianto. Così si mette a rischio la sopravvivenza stessa di molte imprese".