Regione - 02 marzo 2022, 18:32

Guerra in Ucraina, in Piemonte pronto il piano di difesa civile. “E ci sarà un’accoglienza domestica dei profughi” (VIDEO e FOTO)

Ventimila gli ucraini in Piemonte, ma tante le famiglie che sono pronte ad accogliere profughi. Cirio: “Disponibili le strutture del castello di Annone e di Settimo: invieremo l’ospedale mobile”

cirio e il prefetto ruberto

Guerra in Ucraina, in Piemonte “un’accoglienza domestica”. Ed è pronto un piano d’emergenza

Come esistono i piani di protezione civile, esistono i piani di difesa civile: i piani di difesa della popolazione da attacco militare o attacco terroristico, anche di natura Nbcr (Nucleare, biologico, chimico e radiologico”. Ad affermarlo, con la guerra alle porte dell’Europa, è Raffaele Ruberto, prefetto di Torino.

Pronto il piano di difesa civile

I venti di guerra spaventano e sebbene secondo il prefetto “la popolazione italiana e piemontese ha motivo di stare tranquilla”, pur non essendoci al momento scattato alcun sistema d’allerta, il piano di difesa civile è pronto a essere attivato. “Esistono pianificazioni che prevedono azioni che vanno messe in atto, a seconda del livello d’allerta, in caso di conflitto bellico o di attacco terroristico, anche con l’utilizzo di strumenti di offesa NBCR”.

In Piemonte vivono 20.000 ucraini: "Accoglienza famigliare"

La vera priorità, come evidenziato nella Conferenza Regionale di Pubblica Sicurezza svoltasi oggi in Prefettura, riguarda l’accoglienza: il Piemonte e Torino, infatti, saranno in prima linea per accogliere i profughi ucraini. Un’accoglienza che sarà prevalentemente “famigliare” e “domestica”.

Occorre reperire strutture, perché al momenti i Centri di Accoglienza Straordinaria possono ospitare poco più di 100 persone” ha ammesso il prefetto. “Chi scappa dall’Ucraina e viene in Piemonte - ha ricordato il presidente della Regione Alberto Cirio - può contare su 20.000 connazionali che faranno da antenna di riferimento. Ci prepariamo quindi a un’accoglienza in casa”.

Da Settimo al Castello d'Annone, le strutture pronte ad accogliere

Nonostante la presenza di 20.000 ucraini, concentrati prevalentemente nel novarese, il Piemonte è pronto ad attivare strutture storicamente dedicate all'accoglienza come i centri della Croce Rossa di Settimo Torinese o del Castello d'Annone, ad Asti. Ma non solo: "Stiamo registrando una grandissima adesione da parte delle famiglie italiane. Abbiamo creato le condizioni per dare un’aiuto concreto economico a chi ospiterà i profughi" ha raccontato il Governatore.

L'ospedale mobile di Levaldigi pronto ad essere mandato in Ucraina

Il Piemonte, inoltre, manderà al confine con l'Ucraina anche l'ospedale da campo "mobile", attualmente stoccato all'aeroporto di Levaldigi: "Ce ne sono due in tutta Europa, sono ospedali da campo, a disposizione della Comunità Europea: il capo nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio mi ha comunicato la necessità di poter disporre dell’ospedale, che partirà con la nostra equipe medica per essere montato dove la comunità europea ce lo dirà" ha spiegato Cirio. Il presidente della Regione ha poi ricordato come, tramite il Governo, il Piemonte donerà anche medicinali e materiale sanitario a chi, in questi giorni, vive nel dramma della guerra.

Lo Russo: "Torino in prima linea"

Anche Torino, inoltre, è pronta a fare la sua parte circa l'accoglienza dei profughi ucraini: “E’ in corso un’organizzazione territoriale piemontese per dare quanto prima un’adeguata accoglienza ai profughi in arrivo dall’Ucraina” ha affermato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. Al momento però, non vi sarebbero certezze sui luoghi in cui ospitarli, come ammesso dallo stesso primo cittadino: “Sono in corso valutazioni tecniche che si stanno sviluppando in queste ore”.

Il Piemonte e la città di Torino sono in prima linea rispetto a una catastrofe umanitaria su cui vogliamo essere protagonisti nella politica dell’accoglienza” ha concluso Lo Russo.

Sulla questione è intervenuto anche il presidente di ANCI Piemonte (e sindaco di Vercelli) Andrea Corsaro, che ha preso parte all'incontro svoltosi in Prefettura. "Siamo pronti a dare una risposta concreta alle necessità immediate di chi scappa dagli orrori della guerra. Nello spirito che da sempre caratterizza il Piemonte, faccio appello ai colleghi sindaci affinché, in attesa dei provvedimenti che arriveranno del governo, si attivino per fare un censimento delle strutture da destinare all'ospitalità e all'accoglienza".

Andrea Parisotto

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