Attualità - 27 febbraio 2022, 14:11

Abbandoni e maltrattamenti: due anni difficili per i cani come Nebbia

Tra il 2020 e il 2021, gli operatori del canile di Bibiana sono stati testimoni di ritrovamenti di animali in situazioni estreme, spesso a causa del disagio psicologico e sociale dei proprietari

La maremmana Nebbia, ospitata nel Canile di Bibiana

La maremmana Nebbia

Situazioni di maltrattamento e degrado sono sfilate sotto gli occhi degli operatori del canile di Bibiana negli ultimi due anni. “Già nel 2020 abbiamo riscontrato molti abbandoni, ci sono stati ritrovamenti di tutti i tipi: lungo la strada, nelle pattumiere...” racconta Graziella Avondetto presidente della sezione Val Pellice della Lega nazionale per la difesa del cane che gestisce la struttura di via Campiglione 12. “Ma da quel momento in poi abbiamo collezionato casi anomali da cui risulta che i proprietari spesso hanno seri problemi” aggiunge. La capienza del canile è di 70 posti ma i cani transitati lo scorso anno sono stati 405; una buona parte di loro aveva incontrato proprietari con disagio psicologico e sociale: “Ci sono gli accumulatori seriali di animali d’affezione, da ottobre, ad esempio, seguiamo il proprietario di una ventina di cani che non ha mai sterilizzato le femmine e lascia crescere i cuccioli in mezzo a macerie – racconta –. E poi ci sono quelli che hanno problemi con la giustizia, e ci lasciano il loro animale nei periodi in cui devono andare in carcere”. Così si assiste a scene drammatiche come quella scatenata da un dobermann arrivato in canile proprio per questo motivo: “È giunto da noi perché la sua proprietaria avrebbe dovuto passare del tempo in carcere, ma si tratta di una razza che ha problemi con i propri simili e per cui l’ambiente di un canile è fortemente stressante – spiega Avondetto –. Un giorno l’animale ha divelto la porta del box uccidendo il cane che stava accanto a lui”. Nebbia invece è una maremmana che il suo proprietario teneva legata ad una catena di pochi centimetri con una pecora morta come unico nutrimento. In quella situazione, quando è stata ritrovata, aveva partorito 3 cuccioli. Dei 405 cani entrati lo scorso anno, 15 erano sotto sequestro.

Al Canile di Bibiana il ritmo di adozioni è sostenuto tanto che nel 2021 ne sono usciti 355. “Non tutti gli animali erano già pronti per entrare in una nuova famiglia, poiché avevano un bagaglio di esperienze diverse e a volte anche molto pesanti – sottolinea Avondetto –. Sono stati quindi ‘rieducati’ per poter affrontare con tranquillità la nuova situazione. Abbiamo cercato anche di ridurre al minimo i ritorni, mettendo a disposizione corsi agli adottanti dei corsi”.

Negli ultimi anni le storie di sofferenza di proprietari e animali si sono intrecciate all’interno delle mura domestiche: “Sono capitate donne in fuga dalla propria casa e dal proprio marito e che ci hanno chiesto di prenderci cura del loro cane”. Ma ci sono anche i casi di animali chiusi dentro le quattro mura e lì abbandonati a se stessi: “A Prali, il proprietario di una casa in affitto a scoprire che, dopo mesi in cui non sentiva i propri inquilini, questi se ne erano andati lasciando nell’appartamento tre cani incustoditi... è facile da immaginare il degrado che abbiamo trovato”. In tutte queste situazioni gli operatori del canile lavorano di concerto con gli enti e le forze dell’ordine: “Interveniamo su chiamata dei Comuni, delle Asl, dei Carabinieri e dei Carabinieri forestali che ci accompagnano negli interventi di recupero degli animali”.

Avondetto non nasconde come la situazione sia diventata pesante: “Quando qualcuno ci chiede aiuto non non ci tiriamo indietro nel limite delle nostre possibilità, ma le spese da affrontare per l’assistenza sanitaria dei cani, soprattutto se cuccioli, sono veramente elevate”.

Il canile di Bibiana intervenite nei comuni limitrofi e in quattro vallate: Po, Pellice, Germanasca e Chisone. Tra queste, la maglia nera per la cura degli animali, va alla vallata cuneese: “È frequente trovarne senza microchip, a volte sono cani di cascina o di pastori, con evidenti problemi di comportamento perché non accuditi nei primi mesi di vita” racconta Avondetto. I proprietari più attenti invece sono quelli della Val Chisone: “Si tratta della vallata in cui la situazione è migliore: c’è un alto numero di animali con il microchip”.

Per contattare e sostenere il canile di Bibiana: https://www.caniledibibiana.it/.

Elisa Rollino

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