Era un simbolo del mondo del cavallo e della cavalleria a cui ha dedicato tutta la vita: stamattina si è spento a 92 anni il generale Angelo Distaso.
Prima comandante del Nizza Cavalleria, poi promotore dell’immagine di ‘Pinerolo Città della Cavalleria’, Distaso si è battuto per riportare l’equitazione al centro della vita della città: “Era un uomo molto fattivo. Negli anni Novanta fu promotore dei concorsi ippici in piazza D’Armi – ricorda con commozione Giacomo Borlizzi, che collaborò con lui in quella iniziativa e ora riveste il ruolo di presidente della Fise piemontese (Federazione italiana sport equestri) –. Riuscì a creare una squadra che lavorava con gioia e passione”.
Distaso ricoprì diversi ruoli, dal Comune alle associazioni di settore, è stato infatti consigliere con delega agli sport equestri e presidente della Federico Caprilli e dell’Anac di Pinerolo (Associazione nazionale Arma di Cavalleria). L’11 ottobre 1990 è una data importante nella sua storia, perché parte l’iter per realizzare quello che sarà il suo sogno: il presidente Fise di allora, Mauro Checcoli, scrive al presidente della Regione e informa l’avvocato Agnelli dell’intenzione di realizzare una Scuola nazionale di equitazione a Pinerolo.
È con quella data che parte la cronistoria che il generale ha curato minuziosamente negli anni. Un documento che ripercorre le varie tappe di un sogno realizzato solo in parte, poiché il futuro della struttura di Abbadia Alpina è ancora incerto: “Aveva molte idee e una visione che purtroppo non siamo riusciti a concretizzare fino in fondo – si rammarica Borlizzi –. Mi spiace che se ne sia andato prima di vederne il compimento e mi spiace molto che non sia stato capito e apprezzato fino in fondo dai pinerolesi per quello che ha fatto”.
“Lo conosco dagli anni Settanta. Era un signore nella vita e un galantuomo sia da comandante del Nizza sia da presidente della nostra associazione – sottolinea il maresciallo Armando Colella, presidente dell’Anac cittadina –. Lui aveva un amore particolare per Pinerolo e ha dato la sua vita e speso le sue risorse per rilanciare l’immagine di ‘Città della cavalleria’”.