Si parlerà di crisi climatica e come questa contribuisca ad aumentare le diseguaglianze sociali nel mondo. Questo è il fulcro della serata informativa che si terrà domani, venerdì 4, alle 21, al tempio valdese di via dei Mille 1 a Pinerolo (ingresso con mascherina ffp2 e super green pass).
‘Crisi climatica e sociale: come l’impatto ambientale condiziona le nostre vite’ è organizzata dal movimento Fridays For Future Pinerolo in collaborazione con l’associazione culturale valdese Ettore Serafino.
“La crisi climatica non è solo una questione scientifica – spiega Marta Maroglio, membro di Fridays For Future Pinerolo –. A subire le conseguenze più gravi del riscaldamento globale sono i Paesi più poveri: siccità e carestie generano conflitti, guerre e disuguaglianze sociali, e a farne le spese sono i territori che causano meno impatto nocivo sull’ambiente. Con la serata di domani vorremmo far capire come le due crisi siano fortemente legate e come non sia possibile trovare una soluzione a una delle due senza prendere in considerazione l’altra”.
Il gruppo Fridays For Future Pinerolo, movimento a difesa dell’ambiente e di lotta al cambiamento climatico inserito in Fridays For Future Italia, conta una decina di attivisti come zoccolo duro, ma la partecipazione cresce a seconda degli eventi. Il suo impegno non è solo su scala globale, ma anche locale. Da tempo si è mobilitato, assieme a numerose altre associazioni, per ottenere la riattivazione della linea ferroviaria Pinerolo-Torre Pellice, che al momento risulta solo sospesa e non ancora dismessa. A loro modo di vedere, ripresa della circolazione dei treni avrebbe senz’altro un effetto positivo sull’ambiente, riducendo la quantità di automobili in viaggio sulla stessa tratta, mentre la recente proposta di trasformare la linea in una pista per bus a idrogeno, affiancati da una ciclabile porterebbe pochi risultati concreti, perché non raccoglierebbe lo stesso bacino d’utenza dei treni.
Un altro problema territoriale affrontato di recente è il progetto di costruzione di un inceneritore nel Comune di Frossasco da parte della multinazionale turca Kastamonu. L’inceneritore, secondo loro, contribuirebbe all’inquinamento ambientale con importanti emissioni di CO2 e polveri sottili e metterebbe a rischio molte attività agroalimentari della zona. “Siamo contrari alla sua costruzione non solo per le conseguenze che avrà l’impianto in sé sull’ambiente e sul nostro territorio, ma anche per sottolineare come la soluzione non sia trovare altri metodi di smaltimento rifiuti. Il problema è da analizzare alla radice: non dobbiamo trattare le nostre risorse come infinite, ma produrre la minor quantità di rifiuti possibile, cosicché anche il problema di smaltimento sarà più semplice da risolvere” precisa Maroglio.
Nella serata di domani si parlerà anche di questa revisione radicale della situazione: “Il sistema capitalista, in cui viviamo, va ripensato interamente se vogliamo trovare una soluzione alla crisi climatica e sociale, dato che, al momento, esso trae beneficio dallo sfruttamento delle risorse e dalle disuguaglianze sociali. La transizione ecologica non deve però pesare sulle fasce più deboli della popolazione, su lavoratori e lavoratrici, sui Paesi più poveri. Sono i Paesi maggiormente responsabili della crisi a dover farsi carico delle soluzioni, essendo anche gli unici ad averne la possibilità”.