“Dopo una serie di segnalazioni, abbiamo deciso di scrivere una lettera all’Asl To3, perché la situazione è grave e i ragazzi rischiano conseguenze devastanti, visto che non ci sono prese in carico da inizio settembre”.
Patrizia Santavicca, presidente di Anfass Valli pinerolesi, spiega come mai la sua associazione abbia scritto all’azienda sanitaria per lo stop al servizio di riabilitazione neuromotoria dell’età evolutiva per i disabili.
All’origine del problema ci sarebbero dei fisioterapisti che hanno deciso di non fare il vaccino e alcuni di loro sono già stati sospesi dal lavoro. L’Asl To3, infatti, ha risposto ieri pomeriggio ad Anfass, rivelando la verità: “L’assenza di operatori non dipende da alcuna volontà aziendale, bensì è conseguente all’applicazione delle disposizioni nazionali circa l’obbligo di vaccinazione per la prevenzione dell'infezione da Sars-Cov-2. L’obbligo riguarda tutti gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario e prevede, in caso di inadempienza, la sospensione del personale. Da qui le difficoltà nell’assicurare alcuni servizi”.
Per cercare di trovare una soluzione, l’Asl ha provato a reclutare nuovo personale e si è rivolto anche a enti accreditati o agenzie interinali, ma “il reclutamento di personale tuttavia presenta notevoli difficoltà, data la carenza di professionisti a disposizione e la richiesta in contemporanea di nuovi reclutamenti da parte di tutte le aziende sanitarie”.
L’azienda sanitaria concorda sulla necessità di “mantenere il servizio per minori disabili, nonostante le oggettive difficoltà dovute, come detto, a motivazioni indipendenti dalla volontà aziendale” e si impegna a “trovare rapidamente soluzioni idonee”.