Economia e lavoro - 01 ottobre 2021, 16:30

La ripresa è sempre più solida: in Piemonte cassa integrazione a livelli pre crisi e nessun boom di licenziamenti

Indicatori positivi in tutti i settori secondo Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte. Impianti verso il pieno utilizzo e occupazione in crescita. "Se Intel sceglierà l'Italia, Torino la più accreditata"

Gay e Marsiaj

Marco Gay e Giorgio Marsiaj

L'ottimismo cresce ancora, tra le imprese torinesi e piemontesi e i timori sull'occupazione (con lo sblocco dei licenziamenti dello scorso giugno) sembrano essere svaniti.

La dimostrazione arriva dai dati elaborati dall'ufficio studi di Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte. I livelli dei parametri economici si confermano su quelli di giugno, ma in alcuni casi si registra anche un miglioramento di alcuni punti. E se prima dell'estate la crescita era stata di dieci punti percentuali, a settembre se ne aggiungono altri due, per dare continuità a una tendenza di sostanziale fiducia. 

ANCORA MEGLIO DEL "RIMBALZO" DI GIUGNO

Il manifatturiero, in particolare, vede oltre il 30% delle imprese parlare di un aumento della produzione, con un salto positivo di quasi 21 punti sui pessimisti, tre in più di giugno. Allo stesso modo, gli ordinativi vedono quasi il 32% degli ottimisti, con un saldo di 20 punti e l'export che si allinea (+12,3 rispetto al +11,1 di giugno tra ottimisti e pessimisti).

IMPIANTI A PIENO REGIME E CASSA PRE CRISI

Migliora l'utilizzo degli impianti (76,1%) e si rafforzano gli investimenti (li programmano il 31,5%, quasi ai livelli del 2018). Cala il ricorso agli ammortizzatori sociali, scendendo di tre punti e scendendo sotto quota 14% (come prima della crisi). Non per nulla, le prospettive sull'occupazione confermano un saldo positivo di oltre 12 punti e mezzo (+12,4 a giugno e +12,6 adesso).

L'andamento è positivo in maniera trasversale tra i settori, anche per un tessile che di recente ha sofferto molto. Migliora così anche a livello geografico, con Biella a +14 e seguita da Asti, Cuneo, Novara e VCO. Lieve calo per Alessandria, Canavese, Torino e Vercelli.

Anche i servizi mostrano ottimismo, con dati positivi decisamente elevati tra occupazione, nuovi ordini e redditività. Anche il questo caso la cassa integrazione scende, andando sotto la doppia cifra (9,9%).

Torino nel manifatturiero si allinea all'andamento del Piemonte, mentre si conferma come motore potente per la ripresa la propensione all'export delle aziende (e infatti le grandi veleggiano più rapide delle piccole).

DALL'INCERTEZZA AL RILANCIO: "E SE INTEL APRE, TORINO LA PIÙ ACCREDITATA"

"Le nostre aziende erano chiuse solo 15 mesi fa e non sapevamo cosa sarebbe successo tre mesi dopo - dice Giorgio Marsiaj, presidente degli industriali torinesi -, ma ora ci sono le condizioni per sperare che non si tratti più di una ripartenza, ma di un trend costante. Come ha detto il premier Draghi, il Paese è credibile e si deve andare avanti così e tutto questo è possibile anche grazie al progresso della campagna vaccinale sul territorio".

Proprio l'hub di via Vela ospita circa 500 persone al giorno cui viene somministrato il vaccino anti Covid e dovrebbe essere operativo almeno fino a novembre.

E su Intel "se apriranno anche in Italia - dice Marsiaj - la città più accreditata è Torino, come detto anche dal ministro Giorgetti nei giorni scorsi".

"CRESCITA DIFFUSA E FINALMENTE OMOGENEA"

"La crescita attesa di circa 6 punti ci riporterebbe al periodo pre pandemia - aggiunge Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte -. L'impegno di tutti ci sta facendo ripartire e tornare a competere. Dobbiamo crescere il 2% ogni anno per tornare ai livelli che ci competono. E se a giugno i numeri erano a macchia di leopardo, oggi la ripresa è omogenea, per settori e territori. Dobbiamo tornare a essere una regione al centro dell'Europa".

Massimiliano Sciullo

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