Un progetto pilota della Scuola di alta Formazione di Roma e Matera dell’Istituto centrale per il restauro ha permesso di dare nuova vita a tre opere del Museo di arte contemporanea Piscina Arte Aperta.
Il museo è frutto di una manifestazione degli anni Novanta e ha permesso di raccogliere 90 opere a cielo aperto, cioè posizionate sui muri del paese, di cui ne sono rimaste una settantina. Ma molte di loro hanno bisogno di un restauro. Dove non potrà intervenire l’autore, ci penserà la direzione del Museo, che ha avviato questo progetto pilota, i cui risultati sono stati presentati venerdì alla presenza del sindaco Cristiano Favaro, dell’assessore Enrico Sclavo, del direttore artistico Francesco Preverino e della Soprintendenza di Torino
Il progetto è durato 6 settimane, con 3 gruppi che si sono alternati ogni due, coordinati dal direttore dei lavori Francesca Valentini e dal direttore tecnico-operativa Paola Mezzadri. Prima c’è stato un lavoro di raccolta dati, poi sono state fatte delle scelte specifiche per dare nuova vita ai dipinti: “Due trance di Cielo” (Antonio Carena, 1991), ‘Omaggio a Piscina’ (Giacomo Soffiantino 1991) e ‘Canneto a Piscina’ (Francesco Tabusso, 1993).
Gli studenti impegnati sono stati Manuel Bucciarelli, Francesca Bulferi, Monica Camerota, Marianna Carpentieri, Giulia Catalfamo, Chiara Cernieri, Eleonora Cervelli, Elena Cianca, Luigi Druda, Alessia Gatto, Valentina Gaudio, Andrea Luigia Logiodice, Andrea Loperfido, Mariangela Pino, Clarissa Pilato, Daniele Purgatorio, Carlotta Ruotolo, Elena Russo, Sofia Sanfilippo, Ilaria Sinceri, Andreea Loredana Marica Stipo, Carla Torrisi e Elena Zichichi.