Il Salone del Libro dice 33 e spera di scoprirsi in buona salute. In un periodo in cui programmare è diventato un lusso, organizzare una manifestazione della portata di Librolandia, a Torino, non è certo uno scherzo. Appuntamento dal 14 al 18 ottobre per l'edizione 2021, con una dose importante di ottimismo a fare da anticorpi.
DANTE E POTENZA STELLARE
Riappropriandosi degli spazi del Lingotto, il Salone sceglie come nome "Vita Supernova", nel settecentesimo anniversario dantesco (Vita Nova è la prima opera del padre della lingua italiana). Ma anche per sottolineare - della supernova - la caratteristica di esplosione stellare di enorme potenza: con la sua luce può illuminare ciò che altrimenti resterebbe al buio, ma la sua energia ha anche una forza distruttiva. L’illustrazione del manifesto è stata realizzata da Elisa Seitzinger, illustratrice, artista visiva e docente di morfologia e dinamica della forma all’Istituto Europeo di Design di Torino.
DA VERDONE AL DIARIO DI UNA SCHIAPPA
Anche se il programma è ancora da affinare, qualcosa comincia a trapelare sul Salone 2021. Arriveranno a Torino André Aciman che al Salone presenterà Mariana, il nuovo romanzo in uscita con Guanda a ottobre e Stefania Auci, regina delle classifiche, al Salone per chiudere il cerchio iniziato nel 2019 quando proprio al Salone lanciò il primo volume della fortunata saga dei Florio.
Grande ritorno al Salone anche per Javier Cercas, ma dalla Spagna arriverà a Torino anche Alicia Giménez-Bartlett. A loro si unisce l'argentino Alan Pauls, ma anche la francese Valérie Perrin. Il suo "Cambiare l’acqua ai fiori" ha venduto più di mezzo milione di copie ed è stato il libro più venduto del 2020 in Italia. E poi David Quammen, Domenico Starnone, la scrittrice, giornalista e commentatrice politica turca Ece Temelkuran, ma anche un mostro sacro del cinema italiano come Carlo Verdone.
Idolo dei più piccoli, ci sarà anche un incontro in collegamento con Jeff Kinney, in anteprima nazionale per l’uscita - in programma il 25 ottobre 2021 - del quindicesimo atteso volume della serie Diario di una Schiappa: Colpito e affondato.
"NON VOLEVAMO ARRENDERCI PER IL SECONDO ANNO"
"Non abbiamo voluto arrenderci per il secondo anno consecutivo. Più che uno stress test, speriamo che il Salone del Libro sia un ritorno alla normalità. Sappiamo che in altri Paesi, a Londra, Parigi e Lipsia, hanno fatto scelte diverse, ma noi siamo pronti a prestare grande attenzione a tutte le misure necessarie e a quelle che verranno". Silvio Viale, presidente dell'associazione Torino, La città del Libro, boccia il pessimismo ed è pronto a scrivere una pagina nuova, per una manifestazione che Torino attende con ansia da tempo. "Abbiamo anche creato una squadra apposita per avere sempre sotto controllo la situazione legata a regole e vincoli".
"Il salone non è un dodo, animale che si è estinto perché non ha saputo adattarsi - dice Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei Lettori - Siamo qui dopo aver combattuto un nemico invisibile che minacciava noi e i nostri affetti. Il Salone è la casa delle parole, ma non vive di parole. Vive di numeri, fatti e risultati e bisogna lavorare con coesione perché siano questi a emergere".
"UNA CRESCITA COSTANTE DI ADESIONI"
Riaprire e tornare a vivere vuol dire anche ricominciare ad allargare gli orizzonti. "In questo anno e mezzo, il libro, si scopre ancora più forte di prima. Pensavamo a un Salone fatto solo con autori italiani, invece sono sempre di più la presenze straniere che stanno confermando la loro presenza - dice Nicola Lagioia, direttore del Salone del Libro - oltre a centinaia di appuntamenti che riempiranno questi spazi del Lingotto che ormai erano diventati un sogno. Senza dimenticare il salone off". "Tutti stanno dando il loro contributo e ce la facciamo solo se tutti partecipano".
Non spaventa la vicinanza cronologica con la Fiera di Francoforte (20-24 ottobre), dove peraltro l'Italia sarà Paese ospite nel 2024. "Ci sono operatori che ci hanno detto che andranno a entrambe - dice Lagioia - anzi, hanno confessato che se fossero stati quattro, gli eventi, sarebbero andati a tutti e quattro. Dopo una catastrofe così, bisogna rinunciare a egoismi e personalismi".
"L'annuncio che la prossima edizione del Salone del Libro sarà aperta al pubblico è una bella notizia per Torino e per l'Italia", ha detto Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva. "Non va abbassata la guardia ma è chiaro ormai a tutti che grazie all'avanzamento del piano vaccinale è possibile iniziare a programmare un graduale ma completo ritorno alla normalità".