Economia e lavoro - 23 maggio 2021, 19:30

Regione e addetti ai lavori: ecco il "piano" per far ripartire il turismo piemontese, mettendo al bando l'abusivismo

Tre giorni di incontri per i vertici nazionali e locali di Maavi, alla presenza della presidente nazionale Enrica Montanucci. Donadeo: "Pronto un progetto per attirare visitatori. Alla Regione chiediamo di aiutarci nella lotta agli irregolari: assorbono il 40% del mercato"

La Reggia di Venaria Reale

Il turismo piemontese cerca il rilancio dopo lo stop forzato per la pandemia

La Reggia di Venaria, ma non solo. Il Piemonte vuole tornare a far girare con forza il volano del turismo, con l'auspicio che la pandemia da Covid presto possa abbandonare questi territori. Per riuscire nell'impresa, però, è necessario fare squadra e mettere sul tavolo le migliori armi possibili per tornare all'attacco.

E proprio su questi binari si è incanalata la tre giorni di incontri che M.a.a.v.i. - la sigla che raccoglie su scala nazionale gli operatori delle agenzie di viaggio di settore e che ha potuto contare sulla presenza della presidente nazionale Enrica Montanucci - ha organizzato in Piemonte, andando a visitare luoghi "cardine" dell'offerta locale (la Venaria, appunto, ma non solo) e confrontandosi con i rappresentanti delle istituzioni. E se alle porte di Torino sono stati il sindaco Fabio Giulivi, l'assessore al Turismo Monica Federico, il direttore della Reggia Guido Curto e lo storico della Reggia, Tomaso Ricardo Di Netro, a fare gli onori di casa, il confronto si è esteso anche a livello regionale con il presidente del Consiglio Regionale, Stefano Allasia, l'assessore Maurizio Marrone e il presidente Alberto Cirio. Oggi la giornata conclusiva.

Numeri da brivido

Tra i punti trattati, il rilancio del movimento turistico, ma anche la lotta a piaghe come l'abusivismo (e non solo). Perché sono molte le domande in attesa di risposta in un momento he vede un calo di fatturato delle Agenzie di Viaggio superiore al 90% e la chiusura definitiva di oltre il 20% di  attività. "Sono felice di poter essere in Piemonte a incontrare le nostre agenzie e anche tutti i colleghi che vorranno conoscere l’azione di M.A.A.V.I. e i nostri importanti progetti a venire - dice la presidente Montanucci -. In un anno abbiamo supportato la nostra categoria con passione, organizzazione e lealtà. Siamo riusciti a cambiare la storia delle agenzie di viaggio con molti risultati già ottenuti, fondamentali per salvare oggi più attività possibili, ma abbiamo anche la volontà di ristrutturare il nostro settore, per riportare l’agente di viaggio al ruolo fondamentale che merita nella catena del valore del turismo".

Con questa tre giorni – afferma Maurizio Donadeo, delegato nazionale per il Piemonte – suggelliamo il duro lavoro fatto fin qui, ricco di importanti soddisfazioni per la nostra categoria. Insieme, daremo sempre più forza alle agenzie di viaggio piemontesi, al nostro lavoro e alla nostra categoria. Ripartiremo dopo la pandemia più forti di prima perché avremo una marcia in più che prima non esisteva: la nostra unità”.

Tra progetti di accoglienza e lotta all'abusivismo

"Con la Regione e il presidente Cirio abbiamo creato un ottimo rapporto, in quest'ultimo anno e con loro abbiamo potuto parlare del progetto di incoming che vuole creare sinergia a livello italiano - prosegue Donadeo -: nell'ottica di rilanciare il territorio, abbiamo chiesto se erano interessati a patrocinare queste attività. Il Piemonte è bellissimo e noi siamo pronti a metterci a disposizione per fare comunicazione e gestione professionale. C'è stato grande interesse".

E sull'abusivismo: "Si stima che circa il 40% dei turisti finisca in mano a operatori irregolari, con tutti i rischi legati a rischi e assicurazioni, ma anche senza pagare nemmeno un euro di tasse e portando via lavoro a chi fa tutto secondo le regole. Anche su questo punto abbiamo riscontrato disponibilità massima, per poter agire in maniera capillare su ogni regione, in un impianto però che sia nazionale. A livello di legge, purtroppo, bisogna agire per eliminare quelle maglie in cui i furbi cercano di infilarsi".

Massimiliano Sciullo

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