Economia e lavoro - 13 aprile 2021, 17:22

Fondazione Crt: semaforo verde per il bilancio 2020 (nonostante il Covid) e per il nuovo Cda

Il presidente Giovanni Quaglia: "Rafforziamo il dialogo con il territorio e la capacità di progettare e programmare insieme"

Cda della Fondazione Crt

La Fondazione Crt approva il bilancio 2020 e nomina il nuovo cda

Semaforo verde per il bilancio 2020 della Fondazione Cassa di risparmio di Torino. Un bilancio che va in archivio - all'unanimità, secondo il Consiglio di indirizzo - con un avanzo di esercizio superiore a 55 milioni di euro, un patrimonio netto di oltre 2,27 miliardi, una a quota 144 milioni. Risultati che arrivano al termine di un anno pesantemente condizionato dall’emergenza Covid-19, durante il quale però la Fondazione CRT ha messo complessivamente a disposizione del territorio 65 milioni di euro, tra tradizionali modalità di intervento (per welfare, salute pubblica, contrasto della povertà educativa, ricerca e formazione, arte e beni culturali) e ulteriori iniziative a prevalente contenuto sociale orientate allo sviluppo (social impact investments o mission related investments).

L’onere per le imposte sfiora i 10 milioni di euro e il carico fiscale complessivo sostenuto dalla Fondazione arriva a 14 milioni di euro. 

Ma l'approvazione del bilancio 2020 è coincisa anche con un'altra scadenza. Il termine del mandato del Consiglio d'amministrazione eletto nel 2017 e guidato dal presidente Giovanni Quaglia: un quadriennio che ha portato a un'erogazione complessiva a circa 5.500 iniziative non profit e risorse per 265 milioni di euro.

E con il passaggio di testimone, insieme all'approvazione del bilancio, il Consiglio di Indirizzo ha quindi nominato i sei nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione che resterà in carica fino al 2025: nel “board” - guidato sempre dal presidente Quaglia - entrano Caterina Bima (notaio), Davide Canavesio (imprenditore e manager), Anna Maria Di Mascio (rappresentante del mondo della cooperazione e del Terzo Settore), Marco Giovannini (imprenditore), Maurizio Irrera (professore e avvocato) e Antonello Monti (imprenditore, esperto in ambito nazionale nella gestione dei beni ecclesiastici). 

Il nuovo Cda, eletto dal Consiglio di Indirizzo, è formato da personalità di grande esperienza e alto profilo, rappresentative del territorio e di diversi settori e aree culturali – commenta il presidente Quaglia –. Questa scelta di terzietà rafforza il dialogo con il territorio e la capacità di co-progettare e co-programmare, insieme alle istituzioni elettive e ai corpi intermedi, le traiettorie di sviluppo e crescita per il bene comune, in linea con il recente pronunciamento della Corte Costituzionale”.

Sul fronte Unicredit, invece, di cui la Fondazione CRT è azionista dell'1,65%, via XX settembre esprimerà voto favorevole alla policy di remunerazione complessiva della banca, "in linea sia con le best practice internazionali di gruppi analoghi, sia con il perseguimento dell’obiettivo della creazione di valore nel medio-lungo termine nell’interesse di tutti gli stakeholders", si legge in una nota ufficiale.

L’auspicio della Fondazione CRT, con il suo Presidente Giovanni Quaglia e il Segretario Generale Massimo Lapucci, "è che il nuovo CEO di Unicredit guidi le scelte strategiche del Gruppo verso il più opportuno posizionamento sul mercato in un periodo sfidante come quello attuale, con una particolare attenzione ai territori".

M.Sci

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