I ghiacciai delle Alpi Marittime si sono ridotti del 90% negli ultimi 200 anni. Cosa sarà di loro nei prossimi vent’anni?
Il Rotary Club Savigliano, in collaborazione con i Rotary Club di: Cuneo, Cuneo Alpi del Mare, Mondovì e Saluzzo, ha promosso una interessante Conferenza Interclub di presentazione dell’ultimo libro di Luca Mercalli: “Ultimi ghiacci. Clima e ghiacciai delle Alpi Marittme”, edito dalla Società Meteorologica Subalpina e NIMBUS.
La Conferenza si è svolta in modalità telematica lo scorso mercoledì 17 Febbraio.
Luca Mercalli non ha girato intorno all’argomento, ha presentato lo studio riguardante la storia del clima dell’area cuneese e dei ghiacciai più meridionali delle Alpi. Lo studio è stato svolto in collaborazione con il Parco Naturale delle Alpi Marittime e nell’ambito del progetto INTERREG ALCOTRA CCLIMATT.
Il lavoro di ricerca ha compreso un periodo di circa duecento anni con misurazione delle temperature, della pluviometria, della nevosità, dello spessore dei ghiacci, etc.
“Tra nevosità in calo e temperature in aumento – ha affermato Luca Mercalli – i piccoli ghiacciai delle Alpi Marittime, già in posizione marginale per il glacialismo alpino, soffrono e i più piccoli si sono già estinti. Nel corso degli ultimi duecento anni, complessivamente, la loro superficie si è ridotta del 90%, e i sei ghiacciai sopravvissuti potrebbero scomparire a breve, così come i peculiari ghiacciai sotterranei che costellano le grotte delle Alpi Liguri.
Il riscaldamento globale è purtroppo una realtà (+1,7% °C sulle Alpi Marittime negli ultimi trent’anni) e si manifesta non soltanto con la consumazione delle masse glaciali, ma anche con altri fenomeni più subdoli da individuare, quali l’aumento delle precipitazioni violente e concentrate a causa del maggiore apporto di vapore ed energie provenienti da un Mediterraneo sempre più caldo. Ne abbiamo avuto un esempio il 2 e 3 Ottobre 2020, quando nubifragi di intensità inedita, in risalita dal Nizzardo, hanno raggiunto le alte valli: Tanaro, Vermenagna e Gesso rovesciando fino a 515 mm. di pioggia in sole 12 ore, causando un disastro idrogeologico di portata enorme”.
Luca Mercalli ha poi spaziato sulle conseguenze del riscaldamento climatico a livello mondiale prefigurando quelle che sarebbero le conseguenze se il mondo non decidesse di ridurre in modo consistente e duraturo le emissioni di CO2 .
“Infatti – ha affermato Mercalli – se non ci sarà una transizione ecologica ed energetica concreta (non solo a parole), il mondo è destinato ad andare verso conseguenze apocalittiche con innalzamento dei livelli dei mari e l’avanzamento dei deserti. Tali catastrofi genereranno flussi migratori imponenti, di popolazioni che dalle zone dove le condizioni di vita saranno insostenibili (temperature oltre 50°C, mancanza di acqua, scarsità di alimenti, etc.) migreranno verso le aree mondiali dove la vita è ancora possibile”.
Giovanni Battista Testa Presidente del Rotary Club Savigliano, nell’introdurre la Conferenza ha dichiarato:” L’obiettivo della conferenza è di offrire ai soci dei Club partecipanti e ai loro ospiti una opportunità di aggiornamento e di sensibilizzazione riguardo ad un tema di estrema importanza. Ciò al fine di stimolare i soci e i loro Club a promuovere progetti e service utili alla salvaguardia dell’ambiente”.
La Conferenza, tra l’altro, si configurava all’interno della Giornata Rotariana della Sostenibilità in programma il prossimo 21 Marzo. Secondo lo spirito dell’agire del sodalizio rotariano, i Club partecipanti hanno versato un generoso contributo a favore delle attività della Società Meteorologica Italiana.
LUCA MERCALLI nasce a Torino nel 1966, è meteorologo, climatologo, divulgatore scientifico e accademico italiano; è noto al pubblico televisivo, in particolare, per la partecipazione alla trasmissione TV “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio.
Ha studiato scienze agrarie all'Università di Torino, con indirizzo Uso e difesa dei suoli e agrometeorologia, e ha approfondito la preparazione in climatologia e glaciologia in Francia, tra Grenoble e Chambéry, dove si è laureato in geografia e scienze della montagna.
Presiede la Società Meteorologica Italiana (SMI), associazione fondata nel 1865, dirige la rivista Nimbus e si occupa di ricerca sulla storia del clima e dei ghiacciai delle Alpi.
Svolge una intensa attività didattica per scuole e università e di informazione;
E’ giornalista scientifico, editorialista per La Stampa (dopo vent’anni a La Repubblica); scrive anche su Donna Moderna e Gardenia, per un totale di oltre 1300 articoli. Dal 12 Gennaio 2020 ha iniziato a collaborare con “Il Fatto Quotidiano”, tenendo anche la rubrica fissa domenicale “SOS clima”.
Ha condotto più di un migliaio di conferenze e in televisione fa parte dello staff di RAI3 Che tempo che fa e RAI2 TGR Montagne, oltre a collaborare con la Radio Televisione Svizzera Italiana e il Climate Broadcast Network dell’Unione Europea, gruppo di presentatori meteo esperti in comunicazione del rischio climatico e ambientale.
E’ componente del comitato scientifico di ASPO Italia, associazione per lo studio del picco del petrolio, e vive in una casa alimentata da energia solare.