"Il 2020 è stato davvero un annus horribilis. Con un unico protagonista inaspettato, indesiderato e letale: il Covid-19". Con queste parole Beppe Gandolfo, giornalista Mediaset e volto noto della tv (oltre che firma autorevole del gruppo More News), ha sintetizzato il contenuto della diciannovesima edizione di "Un anno in Piemonte", 430 pagine di notizie e informazioni (EnneCi Communication, 20 € il prezzo di copertina), appuntamento editoriale che come ogni anno raccoglie gli eventi più importanti accaduti negli ultimi dodici mesi.
Se nel 2019 la copertina era stata dedicata ad Alberto Cirio, fresco di elezione alla guida della Regione Piemonte, questa volta l'immagine simbolo non poteva che essere quella di un operatore sanitario: medici e infermieri sono stati (e sono tuttora) gli eroi di questa fase di pandemia, con il lo impegno incessante nel salvare vite e portare sollievo a coloro che sono stati colpiti dal virus. "La pandemia ha condizionato le nostre vite, ha cambiato la storia del mondo e anche quella del Piemonte", ha aggiunto Gandolfo. "Nella nostra Regione oltre 6 mila morti, più di 130 mila persone contagiate, ospedali al collasso, residenze per anziani diventate simili a lazzaretti. Città deserte e tutti chiusi in casa, in isolamento per mesi".
Il virus ha inciso su tutto: dalla cronaca alla vita politica, dall'economia allo spettacolo, dalla scuola alla sport e al turismo. "Da febbraio in poi, praticamente ogni giorno, compaiono notizie che riguardano l'emergenza sanitaria", ha fatto notare Gandolfo. C'è stato anche altro: dall'avvicinarsi del matrimonio tra Fca e Peugeot-Citroen alla rinuncia di correre per un secondo mandato della sindaca di Torino Chiara Appendino, episodi dolorosi come la tragedia di Castelmagno (con 5 giovani vite stroncate in un terribile incidente stradale) per arrivare all'alluvione di inizio ottobre, con parentesi sportive legate al nono scudetto consecutivo della Juve (prima che si concretizzasse il cambio in panchina tra Sarri e Pirlo) e il 2020 da dimenticare del Toro, che non ha saputo risollevarsi neppure cambiando tre tecnici in meno di dodici mesi: da Mazzarri a Longo a Giampaolo.
E mentre arriva in tutte le librerie questa edizione, Beppe Gandolfo già inizia a lavorare "per il 2021 dove - è l'augurio di tutti - speriamo di poter raccontare l'addio al Covid e l'immediata ripartenza del nostro amato Piemonte".