Pianura - 21 dicembre 2020, 11:36

L'allarme di Nosiglia: "Povertà crescente, anche in fasce grigie. Per anziani e malati in quarantena la Regione ha fatto poco"

L'arcivescovo di Torino: "Vicino ai lavoratori Pininfarina. Ma a chi perde il posto si aggiungono coloro che hanno salari inadeguati, chi ha impieghi saltuari, stagionali, ma anche autonomi, commercianti e partite Iva"

L'allarme di Nosiglia: "Povertà crescente, anche in fasce grigie. Per anziani e malati in quarantena la Regione ha fatto poco"

Povertà crescente, anche in fasce di società dove di solito non si è abituati a ricercarla e riconoscerla. Ma anche l'assistenza ai malati (soprattutto in tempo di Covid), il soccorso ai migranti e a chi vive ai margini, come i campi Rom o chi ha problemi nel trovare una casa in cui vivere. E - non per ultima - la vicinanza a chi, nel mondo del lavoro, sta vivendo situazioni di enorme difficoltà tra crisi, vertenze e posti a rischio. E' un Cesare Nosiglia a 360 gradi, quello che ha voluto tirare le fila di un anno difficile, soprattutto se osservato dal punto di vista dell'arcivescovo di Torino e della Chiesa metropolitana in senso lato. Con una bacchettata robusta alle istituzioni (e in particolare alla Regione). "Anche per me questo del 2020 è un tempo che si presenta come eccezionale. Un tempo in cui la nostra città e il mondo intero si ritrovano in condizioni completamente diverse da ogni previsione, e chiamate ad affrontare situazioni e problemi del tutto inediti". 

La povertà come "termometro" della crisi sociale
E la povertà è il termometro più evidente di questa situazione. "Sta crescendo, soprattutto nelle fasce grigie, quelle dei lavoratori che perdono il lavoro o hanno salari inadeguati; e lavoratori saltuari, stagionali, dell’agricoltura ma anche di cultura e spettacolo, lavoratori assunti senza tutele, autonomi, commercianti, partite Iva - dice monsignor Nosiglia -. Nei nostri 107 centri di ascolto, di cui 65 in città, nel 2020 sono state circa 9.000 le famiglie seguite, per un totale di 30.000 persone. In oltre la metà dei casi – il 51% - si è trattato di soggetti incontrati per la prima volta. La più parte ha bussato alle nostre porte a causa della perdita del lavoro (30%) o per il calo delle entrate economiche (15%)".

Presso il Centro di Ascolto diocesano "Le Due Tuniche" nel 2020 sono state ascoltate 14mila persone e sono stati erogati 9000 contributi per spese alimentari, di cui molte a domicilio, ad anziani, malati Covid, donne con figli piccoli. 

"Dietro ai poveri che vediamo e che ci cercano ci sono quelli che non vediamo e non ci cercano - sottolinea l'arcivescovo -. È il momento, dunque, della solidarietà della porta accanto, in cui mobilitarci con le persone vicine a noi e di cui spesso non conosciamo i problemi. Un altro servizio che sarebbe veramente necessario potenziare è quello agli anziani malati o in quarantena che non possono ricevere visite da parenti e amici. La Regione si è impegnata a sostenere anche economicamente queste realtà ma finora non si è visto alcun impegno specifico".


Il sostegno a malati e migranti nonostante il Covid-19

E se grande impegno è stato profuso dalla diocesi nel servizio spirituale presso ospedali, strutture pubbliche e private (dove è stato possibile nei termini di sicurezza), anche sul fronte dei migranti il Covid non ha fermato l'attività si accompagnamento e supporto. "Il contagio ha tolto spazio, risorse, opportunità soprattutto ai più deboli, a cominciare dal diritto alla salute - dice Nosiglia -. E se ci sono difficoltà per i cittadini italiani, non posso non evidenziare i problemi gravissimi per gli stranieri. Casa e lavoro continuano a essere i due grandi problemi che i migranti portano nei nostri servizi di ascolto". Tra coloro che sono andati a bussare alle porte della diocesi, anche stranieri che hanno visto interrompere il loro percorso di inserimento lavorativo o il loro tirocinio. "Per queste persone non è stata prevista alcuna forma di ristoro e il loro percorso verso una forma di contrattualizzazione è svanito - fa notare l'arcivescovo -. Sono aumentati anche i casi di giovani donne vittime di tratta, oltre a quelli di violenza domestica. Anche qui il Covid fa strage: le donne bisognose di sfuggire a situazioni di violenza devono fare la quarantena prima di poter essere accolte nelle comunità. E rimangono, spesso, completamente sole. Ancora, i bambini Rom. Il superamento dei campi rom  ha portato le famiglie a vivere lontano dalle scuole dei figli e le restrizioni per Covid-19 degli Istituti scolastici stanno impedendo a molti di loro di essere ammessi in una nuova scuola".
La provincia di Torino è la terza in Italia, dopo Roma e Milano, per numero di persone emigrate all’estero. Nel 2019 sono state 4249, circa metà degli espatriati dell’intera regione Piemonte, che ha registrato 8968 persone partite per altre destinazioni. 


La piaga del lavoro: Pininfarina Engineering e le altre vertenze

Questi mesi hanno visto l'arcivescovo in prima linea anche quando si è trattato di stare al fianco dei lavoratori coinvolti in crisi aziendali. "Abbiamo dovuto constatare quanto il nostro sistema sia fragile, separando sempre più i garantiti da chi non lo è". E se da un lato sono operativi il "Fondo Sorriso" (per sostenere la liquidità delle famiglie e dei lavoratori colpiti dalla crisi economica e sprovvisti degli ammortizzatori sociali) e gli sportelli per il lavoro, in attesa di ciò che accadrà in primavera anche l'attualità non concede tregua. "Mi sono interessato di diverse aziende in crisi e recentemente anche riguardo alla Pininfarina. Nei contatti che ho avuto con il Ministero, la Regione e la proprietà, ricevevo di settimana in settimana assicurazioni che in qualche modo la vicenda sarebbe stata risolta. Venerdì l’assemblea dei lavoratori della Pininfarina Engineering ha dato il proprio consenso in maggioranza alla proposta dell’azienda per risolvere la vertenza. Si tratta di un accordo che dovrebbe garantire un percorso diversificato per i lavoratori coinvolti. Sono pertanto lieto per  quei lavoratori che troveranno immediata ricollocazione, ma mi dispiace che altri almeno per ora dovranno fare un altro percorso sostenuti dagli ammortizzatori sociali in attesa di trovare una nuova occupazione". "Auspico che si avvii uno sforzo comune di responsabilità da parte di tutte le forze coinvolte, per sostenere queste persone nel loro percorso di ricollocazione e ricerca di un nuovo lavoro - aggiunge - ma sono molto preoccupato per il susseguirsi di crisi aziendali che minano il sistema economico torinese, ulteriormente aggravato dalla situazione dettata dalla pandemia". 


Il futuro, tra intelligenza artificiale e Taizé

In agenda, per l'immediato futuro, il mondo della chiesa torinese pensa anche agli sviluppi sull'Intelligenza artificiale. "Ci siamo fatti promotori e compagni di strada delle istituzioni e degli enti intermedi nella candidatura di Torino quale sede principale del Centro Italiano per l’Intelligenza Artificiale. Il nostro impegno continua affinché il Centro e più in generale la progettazione e l’uso di questa tecnologia possa essere a servizio dell’essere umano".

Mentre su Taizé, l'agenda avrebbe previsto l'incontro con i giovani proprio in questo periodo. Ne erano attesi circa 15mila da tutti i Paesi del mondo. "L’evento è stato rimandato all’anno prossimo per cui se la pandemia ce lo permetterà dovremo promuovere una adeguata preparazione a questo incontro di grande impatto sociale oltre che religioso".

Massimiliano Sciullo

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