Politica - 09 novembre 2020, 13:05

Il Pd di Pinerolo e l’emergenza sanitaria: «L’Amministrazione comunale non strizzi l’occhio alla protesta»

Il circolo ha diffuso una lettera sulla situazione attuale

La protesta del 4 novembre

La protesta del 4 novembre

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Pd di Pinerolo sul tema dell'emergenza sanitaria, in cui si tocca il tema delle recenti proteste e si chiede all'Amministrazione una gestione che non strizzi l'occhio alla protesta.

1.          La diffusione del virus e la pandemia

La crisi sanitaria determinata dalla diffusione del Covid 19 ha provocato più di un milione di morti nei diversi paesi del mondo, con conseguenze devastanti dal punto di vista economico e sociale. 

La situazione è grave. Nelle ultime settimane la seconda ondata del contagio ha raggiunto in Italia punte mai registrate investendo pesantemente le abitudini di vita, le relazioni sociali, le diverse attività lavorative, tutti i settori del mondo economico e produttivo, del commercio, dei servizi, della cultura e dello sport e mettendo a dura prova la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale con grave rischio per la tutela della salute dei cittadini, senza distinzione di età.

2.          I motivi della seconda ondata

La diffusione della pandemia nei primi mesi del 2020 ha costretto il Governo, in sintonia con il CTS, ad adottare misure di isolamento totale della popolazione e la sospensione di buona parte delle attività economiche e produttive. I risultati sono stati positivi e significativi.

Durante la fase estiva vi è stato un calo della diffusione del contagio e la conseguente percezione che il pericolo fosse passato. Tutto ciò ha determinato un allentamento delle misure di protezione e di controllo.

Nei mesi autunnali stiamo registrando una forte ripresa della diffusione del virus, con una crescita esponenziale del numero di contagi e di decessi. La nostra società, a partire dal Sistema Sanitario, è di nuovo messa a dura prova e siamo chiamati ad affrontare una nuova emergenza.

3.          Le ricadute sul piano economico sociale

Oltre alle conseguenze di carattere economico stiamo assistendo al rallentamento dei rapporti sociali e alla frantumazione dei legami familiari da cui derivano isolamento, solitudine, sofferenza e diffidenza ma anche la ricerca di soluzioni individuali dettate dallo spirito di sopravvivenza.

Sul piano economico, occupazionale e della produzione del reddito, appare evidente come alcune attività siano più colpite e penalizzate dai provvedimenti del Governo, seppur questi ultimi siano in linea con quelli adottati in altri paesi europei e riflettano la necessità fondamentale di ridurre il più possibile i contatti personali senza fermare del tutto le attività economiche del Paese.

Le misure restrittive hanno ricadute diverse tra i diversi strati della popolazione (con il rischio di generare forti dinamiche di conflitto. Il settore privato (non tutto) subisce le conseguenze della cassa integrazione, della riduzione del fatturato o del fallimento delle imprese. Il settore pubblico è invece esente dal rischio di perdita del posto di lavoro o di una riduzione del reddito.

4.          Le risposte del Governo alla situazione di emergenza

Le misure restrittive adottate con il nuovo DPCM sono la risposta del Governo alla nuova emergenza con lo scopo di contenere la diffusione del virus apparsa fuori controllo e sono state motivate dalla necessità di ridurre gli spostamenti non necessari e le occasioni di assembramento in luoghi chiusi (ristoranti, bar, palestre, piscine, teatri, cinema …) e di limitare il più possibile gli effetti negativi sulle attività economiche e sui redditi delle persone.

Conciliare i due aspetti è quasi proibitivo, come dimostrano il dissenso e la protesta estesi nelle diverse città italiane dalle categorie colpite dalle restrizioni.

Il DPCM si propone però anche di ricomporre il principio di uguaglianza con misure di sostegno e compensazione delle perdite economiche per i più colpiti dai provvedimenti restrittivi.

5.         Le proteste nelle diverse città italiane

Le proteste violente a cui abbiamo assistito in questi giorni, riconducibili ad azioni organizzate da frange estremiste, non sono accettabili perché vanno a minare la convivenza sociale e non possono e non devono avere diritto di cittadinanza.

Diversa invece è la protesta di chi vede svanire, con la chiusura delle attività, gli sforzi ed i sacrifici compiuti per sé stessi e per la propria attività. A loro va la nostra piena comprensione e solidarietà, nella consapevolezza che con il virus occorre imparare a convivere con senso di responsabilità seguendo le indicazioni e le prescrizioni da adottarsi.

Non possono altresì essere credibili le proteste e le accuse mosse da buona parte delle forze politiche di opposizione al Governo in quanto provengono da chi per mesi ha negato o minimizzato l’esistenza del virus.

La Regione Piemonte, che ha come compito la fondamentale gestione ed il coordinamento dell’emergenza sanitaria, si è fatta trovare nuovamente impreparata e non è stata in grado di anticipare i tempi al fine di supportare adeguatamente in termini di personale, di risorse e di strumentazioni il Sistema Sanitario.

6.          Il ruolo delle Amministrazioni locali 

Gli Amministratori ed i sindaci in particolare, in quanto responsabili della salute dei cittadini, sono tenuti a vigilare affinché vengano rispettate le norme e non a insinuare dubbi sulla validità dei provvedimenti al fine di strizzare l’occhio alla protesta.

A livello locale riteniamo necessario evitare ogni forma di polemica inutile, sterile, sbagliata e controproducente sui social media e lavorare invece per mettere in campo tutti gli interventi possibili a sostegno di quelle categorie di lavoratori, aziende, esercizi commerciali, artigiani, professionisti, operatori culturali che hanno subito penalizzazioni economiche a causa della sospensione della loro attività e allo stesso tempo vigilare perché prevalga il senso di responsabilità nel rispettare le prescrizioni e le norme di legge a tutela della salute di tutti.

Ci rivolgiamo pertanto all’Amministrazione comunale tutta (al Sindaco, alla Giunta e a tutto il Consiglio comunale) affinché si adottino tutte le misure possibili per limitare l’impatto sui redditi di tutti i lavoratori coinvolti a partire dalla riduzione o dalla sospensione dei tributi locali, da eventuali contributi di sostegno e dalla promozione di iniziative di aiuto reciproco.

Dobbiamo tutti perseguire l’obiettivo di recuperare il senso di solidarietà nella nostra comunità cittadina, di eguaglianza sociale e di ristoro concreto verso coloro che vivono le difficoltà e i disagi provocati dai provvedimenti collegati all’emergenza sanitaria.

La storia della nostra città ci ricorda come proprio a Pinerolo abbiano avuto origine le prime forme di aiuto reciproco e di sostegno nelle difficoltà tra i lavoratori con la fondazione della Società Operaia di Mutuo soccorso.

Oggi è compito di tutti noi continuare a tenere vivo quell’esempio di condivisione e di coesione sociale.

7.          L’impegno del Partito Democratico

In quest’ottica come Partito Democratico ci impegniamo e ci impegneremo a sostenere ogni iniziativa e decisione che vada in questa direzione.

 

Il Circolo del Pd di Pinerolo

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