Val Pellice - 03 ottobre 2020, 15:48

L’appello all’Europa: «Il lupo non sia più una specie iperprotetta»

Ieri a Villar Pellice si è tenuto un incontro tra amministratori comunali della Val Pellice, della Val Maira e delle Valli di Lanzo

L’appello all’Europa: «Il lupo non sia più una specie iperprotetta»

«Abbiamo chiesto che il lupo non sia più una specie iperprotetta e lavoreremo a un documento per chiedere un cambio di gestione a livello regionale». Lilia Garnier sindaco di Villar Pellice riassume così l’incontro che si è tenuto ieri sera nel suo Comune.

Oltre ad amministratori comunali della Val Pellice, erano presenti esponenti della Val Maira e delle Valli di Lanzo, i sindacati agricoli e l’europarlamentare di Fdi Pietro Fiocchi.

«Le nostre sono zone che vivono in modo particolare il problema degli animali selvatici – spiega Garnier –. Non c’è solo il lupo, ma anche i cinghiali da fronteggiare».
Il lupo, però, è da qualche anno la nuova fonte di preoccupazione per gli allevatori che lavorano in montagna: «Nel 2019 abbiamo avuto 30 predazioni di ovicaprini in Val Pellice, quest’anno siamo già a 60. Ma l’impressione è che i numeri siano più grandi, perché molti non denunciano le predazioni, sfiduciati dal fatto che non ottengono rimborsi» snocciola i dati Garnier.

Gli amministratori hanno chiesto a Fiocchi di impegnarsi in Europa per cambiare lo status giuridico del lupo e aprire quindi a piani di contenimento, con battute di caccia selettive. Poi intendono lavorare con le loro Unioni montane di appartenenza e i sindacati agricoli per produrre un documento in cui chiedere un cambio di marcia alla Regione: «Vogliamo che ci sia una gestione del lupo e che non sia in capo a chi sta vivendo anni di gloria con questo animale».

C’è però un forte fronte animalista che rivendica la bontà della presenza del lupo e che la convivenza con le attività agricole e di allevamento sarebbe possibile: «C’è una frattura tra la realtà urbana, che ha una certa concezione del lupo, e quella rurale, che conosce la realtà – ribatte Garnier –. Siamo consapevoli di essere in minoranza e di essere in parte o del tutto dei Don Chisciotte, ma, personalmente, finché avrò un ruolo pubblico mi batterò per questo».

Marco Bertello

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