Duri per tutti, i mesi di lockdown sono stati particolarmente crudeli per i malati di Parkinson, perché hanno limitato la possibilità di movimento che è necessaria per fronteggiare la progressione dell’irrigidimento muscolare tipico del male neurodegenerativo.
Il gruppo pinerolese i Tremolini, formato da persone alle prese con il Parkinson – malati ma anche infermieri – si riunirà domani, martedì 26 maggio, a Luserna San Giovanni per capire, assieme a fisioterapisti di un centro medico privato, quali sono le prospettive per ricominciare a fare fisioterapia nonostante le norme sul distanziamento sociale.
«Per rispettare il distanziamento sociale durante l’incontro abbiamo dovuto chiedere l’utilizzo di un luogo pubblico: si svolgerà alle 17,30 sotto il mercato coperto e in piazza Savine Le Lac. Pur essendo un’assemblea ciò non toglie che chi vuole possa fermarsi ad ascoltare – assicura Guido Genre, membro del gruppo –. È necessario però che ognuno porti con sé mascherina, guanti, sedia e che venga rispettata la distanza di un metro l’uno dall’altro».
Ciò che è mancato di più ai Tremolini durante i mesi di confinamento a casa è stata la fatica: «Abbiamo patito l’inedia, la mancanza di quella fatica che permette però di stimolare costantemente il coordinamento dei movimenti e l’equilibrio» testimonia Genre.
Non basta infatti sapere come fare i movimenti riabilitativi è fondamentale il supporto di un professionista affinché si rivelino efficaci: «È necessario il ritmo e quello ci viene dato dai fisioterapisti. La loro funzione di accoglimento delle difficoltà e di accudimento è inoltre importante anche dal punto di vista psicologico». Di punto in bianco i Tremolini hanno dovuto rinunciare anche alle passeggiate del sabato mattina, quando i membri del gruppo si ritrovavano al Parco della Pace di Pinerolo.
Alcuni, come Genre hanno avuto la possibilità di seguire sedute riabilitazione a distanza grazie all’ospedale San Camillo di Torino: «L’intervento dei suoi fisioterapisti è stato provvidenziale: abbiamo avuto la possibilità di fare degli incontri di gruppo grazie alla piattaforma Zoom»
Ma non basta, l’attività per i malati di Parkinson deve esser quotidiana e i momenti di sospensione sono molto pericolosi: «Ripartire, poi, è particolarmente difficile: dopo un po’ viene a mancare la forza per ricominciare».