E’ passato un anno, ma sembra di parlare di un’altra era geologica. Il 4 maggio 2019, per il 70esimo anniversario della tragedia di Superga, migliaia di persone colorano di granata il colle e salirono a Superga per rendere onore agli Invicibili. Quest’anno, complice l’emergenza coronavirus, non sarà possibile a prescindere.
Ed allora, mentre il Torino FC, d’accordo con le autorità, sta decidendo come predisporre una cerimonia che consenta comunque di rendere onore a Valentino Mazzola e compagni, i tifosi granata si stanno mobilitando per rendere comunque unica e speciale questa data. Da tempo si era capito che non sarebbe stato possibile ripetere il consueto bagno di folla, ma non per questo chi ha il Grande Torino nel cuore si è arreso. L’Unione Club Granata ha rilanciato l’idea di un flash mob organizzato per le ore 17 del 4 maggio. La note pandemia quest’anno, nella data più cara a tutti i granata, ci impedirà di andare in pellegrinaggio a Superga, ma ciò non toglie che potremo commemorare i nostri eroi immortali uscendo sui nostri balconi, terrazzi o giardini, con gli occhi rivolti al colle, il nostro colore al vento e le note di “Quel giorno di pioggia” dei Sensounico che risuonano.
Una iniziativa cui hanno già dato la loro adesione, tra i tanti, il mito Paolino Pulici (fresco di 70esimo compleanno) e Pasquale ‘o animale’ Bruno, come testimoniato dal video che segue.
Ha dato la sua adesione ‘virtuale’ anche Claudio Sala, il capitano che il 4 maggio 1976 lesse a Superga i nomi delle vittime, pochi giorni prima di condurre i suoi compagni a quell’indimenticabile scudetto, primo e ultimo del dopo Superga. “Ci sarò anche io a ricordare gli Invincibili dal balcone di casa mia. E come si potrebbe dire di no?”, ha detto il ‘poeta del gol’, che ha sottolineato la particolarità di questa ricorrenza: “Per celebrarla come si deve c’è tempo, si potrà fare anche più tardi. Per essere in tanti a Superga dovremo forse aspettare il 2021. La società, per organizzare un ricordo, si deve confrontare con le autorità per decidere cosa fare, ma quello che conta è che il Grande Torino sia sempre nel cuore di tutti”.
E mentre i tifosi del Toro, sparsi in ogni dove, fanno rete, “tutti uniti in un grande e virtuale abbraccio, nell’ora della preghiera per i nostri Invincibili”, come ha ricordato il messaggio diffuso dall’Unione Club Granata, la società sta mettendo a punto il programma per l’ormai imminente 4 maggio. "Il ricordo ci sarà, stiamo lavorando per organizzare il tutto, ma non ho ancora idea di quello che faremo", ci ha detto Don Riccardo Robella, padre spirituale granata. Sulla ipotesi circolata nei giorni scorsi di Belotti che legge i nomi dei caduti a Superga, con Don Riccardo e Cairo ai suoi lati, unici presenti al colle, si limita a dire: "Difficile che sia quella la soluzione". Il Toro vuole capire esattamente anche quelle che saranno le limitazioni decise dalla Regione e "modulare di conseguenza il momento che organizzeremo. Un programma di massima lo abbiamo studiato, non è che siamo arrivati alla fine di aprile senza sapere che cosa fare, ma prima di rendere tutto ufficiale serve l'ok delle autorità".
Possibile che Belotti sia a Superga e alle 17, nell’orario del fatale schianto, legga come fa ogni anno il capitano della squadra i nomi dei caduti. Ma possibile che alla fine non succeda neppure quello, per evitare ogni possibile rischio legati agli assembramenti. Don Riccardo, invece, potrebbe essere al Filadelfia per una piccola cerimonia in memoria degli Invincibili, sul campo dove era nato e si era materializzato la loro leggenda. “Può essere, ma spetta alla società dare la comunicazione ufficiale di quanto verrà fatto”, ha spiegato il cappellano granata. “Siamo in costante contatto per le autorità, una decisione verrà presa di concerto, in base anche ai decreti e all'evoluzione delle prossime ore”. L’emergenza coronavirus sta cambiando tutto nelle nostre vite, inevitabile che cambi anche le abitudini della ricorrenza legata a Superga.
"Bisogna dare una informazione chiara e precisa, anche per evitare il rischio degli assembramenti", ha aggiunto Don Riccardo. “Bisognerà usare in modo intelligente lo streaming, un modo per provare ad essere tutti uniti”, anche se non è ancora deciso se una diretta sarà trasmessa attraverso la tv ufficiale del club piuttosto che la pagina Facebook o il sito internet (difficile ipotizzare un coinvolgimento de La7, l'emittente controllata da Cairo). "Tornare in massa a Superga nel 2021? Me lo auguro, ma cominciamo a vivere il 2020, inutile proiettarsi oltre", ha detto ancora Don Riccardo, invitando tutti a non guardare troppo in là.
Sulla eventuale ripartenza del campionato il giudizio è lapidario: "Per giocare le partite ci devono essere le condizioni, di certo bisogna fare in modo di tornare a far sorridere la gente, come era successo nel dopoguerra". Quando il Grande Torino vinceva ed era applaudito su ogni campo d’Italia.