Supermercati e negozi alimentari aperti dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 19, con chiusura la domenica per “consentire ai dipendenti un giorno pieno di riposo e l’indicazione alle aziende di sanificazione in questo giorno”. E’ questa la richiesta del Segretario Generale Filcams Torino Umberto Radin, contenuta in una lettera inviata al Presidente della Regione Alberto Cirio, alla sindaca Chiara Appendino, al Prefetto Claudio Palomba e ai Presidenti di Ascom, Confesercenti e Federdistribuzione.
Istanze a sostegno dei lavoratori del comparto alimentare durante l’emergenza Coronavirus, “che li sta esponendo quotidianamente in modo diretto al rischio di contagio, così come al forte stress dovuto alla tensione di vivere questa fase delicata a diretto contatto con il pubblico”.
Da qui la richiesta di ridurre orari e giorni di vendita, così come di verificare che le aziende forniscano al personale mascherine e guanti per la protezione personale e si evitino assembramenti nei supermercati.
“La salute di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del commercio, in una fase nella quale stanno quotidianamente assolvendo ad uno dei tanti compiti essenziali per la serenità del Paese, non può essere affidata alla sola buona volontà di qualcuno, questo anche a tutela della salute di tutti e delle stesse attività commerciali, con una regolamentazione degli orari che ponga tutte nella medesima condizione di mercato” conclude Radin.
Intanto, le sedi territoriali di Uiltucs Piemonte si propongono come punti d'ascolto per "recepire le segnalazioni da parte di responsabili sicurezza e Rsa-Rsu, o anche direttamente da lavoratrici e lavoratori, su carenze della sicurezza prescritta dalla normativa, carenze sul rispetto delle procedure di sanificazione dei locali e difformità nei comportamenti previsti in caso di malaugurato riscontro di positività al Covid-19".
E la nota aggiunge: "Deleghiamo le nostre Organizzazioni Territoriali e le RSA/RSU a dichiarare lo sciopero anche, ma non solo, nella giornata della domenica nelle realtà produttive in cui le lavoratrici ed i lavoratori siano stati sottoposti ad eccessivi carichi di lavoro e/o ad orari di particolare disagio".