Economia e lavoro - 13 marzo 2020, 12:02

Il sindacato Fali di Pinerolo: «Il governo deve dare una risposta univoca sulla questione della tutela della salute sui posti di lavoro»

Se l’esito dell’incontro di oggi non sarà soddisfacente, «dovranno essere la parti sociali, sindacati e aziende, a trovare il giusto e doveroso equilibrio»

Il sindacato Fali di Pinerolo: «Il governo deve dare una risposta univoca sulla questione della tutela della salute sui posti di lavoro»

Il sindacato Fali con sede a Pinerolo si auspica che oggi il governo dia una chiara e univoca risposta sulla questione della tutela della salute sui posti di lavoro: «Non si può continuare a demandare alle Rsu ed Rls, nelle fabbriche la verifica della piena attuazione del Dpcm dell’11 marzo – sostengono dalla segreteria nazionale –. Non si può continuare nemmeno a demandare ai datori di lavoro la scelta arbitraria tra la salute dei lavoratori e la continuità di business. Se non si ferma in modo omogeneo tutto il mondo del lavoro industriale, ad eccezione delle esigenze non rimandabili come il settore biomedicale, assisteremo ad una fase di concorrenza sleale tra le aziende, dove chi oggi fa la parte del cattivo vincerà domani su chi oggi appare responsabile».
Il Fali boccia anche la strada scelta da un altro sindacato del Pinerolese, l’Alp, che ieri ha dichiarato lo sciopero: «Non riteniamo assolutamente accettabile di dover far ricadere i costi di questa situazione sui lavoratori con strumenti come lo sciopero, perché in questo caso si creeranno pericolose divisioni tra i pochi che potranno permettersi di perdere una parte del salario e chi invece per continuare a mantenere la famiglia, pur con tutto il disagio e la paura, continuerà a lavorare».

Se lo Stato non darà le giuste risposte nell’incontro odierno tra le parti sociali, il Fali traccia un’altra strada: «Dovranno essere la parti sociali, sindacati e aziende, a trovare il giusto e doveroso equilibrio tra la tutela dei dipendenti e il rischio perdita di volumi, o di subire pesanti penali da parte dei clienti che avrebbero ripercussioni per un periodo molto più lungo sulle nostre fabbriche rispetto alla attuale situazione pandemica».

Redazione

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