Una casa per continuare a proteggere i figli disabili anche quando diventeranno grandi e verranno a mancare i genitori. Itaca è un progetto pilota nato a nel Pinerolese e che mette in pratica i principi sanciti della legge sul “Dopo di noi” approvata a giugno del 2016 per tutelare i diritti dei disabili gravi rimasti privi del sostegno familiare. Un’idea nata dalla volontà di due coppie, genitori di figlie disabili, di immaginare un futuro autonomo ma sicuro per le proprie figlie, offrendo la possibilità ad altri giovani di fare un’esperienza simile. Le famiglie Biolchi e Ghiglia, infatti, non solo hanno acquistato una casa a Pinerolo in cui poter far vivere il più autonomamente possibile Roberta e Desiree, ma hanno individuato assieme al Ciss (Consorzio intercomunale servizi sociali) una cooperativa che le potesse assistere – La Tarta Volante – e hanno aperto le porte anche per altre persone disabili nella stessa situazione.
«Con la famiglia Ghiglia ci siamo incontrati ai gruppi Ama (Associazione Auto Mutuo Aiuto, ndr) e nel 2016 cominciando a lavorare sulla nostra idea: trovare non solo una buona sistemazione per le nostre figlie e ma anche un tessuto sociale adatto a loro» così Alessandra Biolchi, madre di Roberta, ripercorre i primi passi di Itaca. «Abbiamo quindi acquistato una casa in centro città e con la consulenza del Ciss e dell’avvocato Monica Volpin abbiamo individuato la modalità per vincolare la destinazione dell’immobile anche dopo la nostra morte e per trovare la cooperativa che potesse occuparsi della gestione».
«Anziché pensare esclusivamente al “dopo di noi”: al momento cioè in cui i figli disabili rimarranno da soli, Itaca dimostra che è utile occuparsi in anticipo del loro futuro per cominciare a considerarli adulti in grado di avere una loro autonomia» spiega Tiziana Piras della Tarta Volante, cooperativa scelta per seguire il progetto Itaca. Sono cinque le persone che abiteranno nella casa acquistata dalle due famiglie le cui figlie si stanno integrando gradualmente nella vita di comunità: «Nella casa di corso Piave abbiamo prima inserito tre delle ragazze che frequentavano un gruppo appartamento della nostra cooperativa. Loro hanno creato l’ambiente domestico in cui le figlie delle famiglie proprietarie della casa si stanno integrando, imparando mano a mano ad aver cura degli ambienti, iniziando a fermarsi a cena, a trasferire i propri oggetti e poi a dormire per alcune notti». La proprietà dell’immobile è rimasta ai signori Biolchi e Ghiglia mentre la Tarta Volante ha ricevuto il comodato d’uso gratuito con il vincolo di farne un gruppo appartamento e il Ciss vigila sul progetto.
«Itaca è un progetto all’avanguardia per il nostro territorio – sottolinea Monique Jourdan, direttore del Ciss –. È più di un gruppo appartamento per disabili: è la costruzione di una comunità solidale, è una spinta partita dal basso, cioè dal bisogno di due famiglie che l’ente ha accompagnato nella progettazione del futuro per le proprie figlie»». L’idea di Itaca ha quindi sfruttato i mezzi economici che derivano dalla sua entrata in vigore della legge sul “Dopo di noi”: «Le famiglie Biolchi e Ghiglia si sono occupate direttamente della ristrutturazione dell’immobile di corso Piave ma è grazie ai fondi di un bando della Regione Piemonte sul “Dopo di noi” che la cooperativa La Tarta Volante ha arredato e attrezzato completamente l’alloggio il tutto con la supervisione del Consorzio e dell’Asl To3» conclude Jourdan.
Il progetto verrà presentato all’interno di un convegno che si terrà domani al Tempio valdese di Pinerolo, dove si rifletterà proprio sul “Dopo di noi”.