Più del rifacimento del tetto in coppi e lose, è lo smantellamento dei ponteggi sulle facciate visibili da via Vittorio Emanuele II e piazza Santa Maria ad aver lasciato a bocca aperta i bricherasiesi. A fine dicembre, infatti, sono stati rivelati gli affreschi restaurati dei due lati dell’edificio settecentesco appartenuto alla marchesa Ricca di Castelvecchio, in seguito ai baroni Andreis, e acquistato a gennaio 2017 dal geometra Franco Bocco, dall’architetto Ugo Perassi e da Angelo Ghirardi. Gli stessi proprietari sono rimasti stupiti dall’attenzione che ha ricevuto l’edificio una volta smontati i ponteggi, così come racconta il geometra Bocco «Le due facciate non sono ancora completamente terminate, le decorazioni sulla parte più bassa infatti sono in programma solo a metà febbraio. Tuttavia, in questi giorni hanno cominciato a circolare sui social network belle fotografie del palazzo da cui si può apprezzare l’accurato lavoro di recupero degli affreschi esterni svolto finora». Il cronoprogramma dei lavori prevede il completamento del restauro delle rimanenti due facciate entro marzo e successivamente quella degli interni che richiederà al minimo un anno di tempo dal momento che sono da rifare tutti gli impianti e deve essere installato l’ascensore. Un impegno anche finanziario notevole tanto che i lavori verranno svolti per gradi: «All’interno, infatti, procederemo con il restauro di singole porzioni dell’edificio» rivela Bocco.
Quattro i piani del palazzo e 1.500 i mq complessivi, la restaurazione degli spazi interni potrebbe rivelare sorprese: «Le volte sono stupende e pensiamo che sotto le decorazioni ci siano degli affreschi più antichi. Per questo faremo dei sondaggi per individuarli e riportarli alla luce». E poi, comunque, rimarrà da sistemare l’imponente scala esterna, e il giardino di 500 mq, che si possono vedere da via Roma, altra strada su cui si affaccia il palazzo.
Se la quantità di lavoro necessario per portare a termine la restaurazione è in evoluzione non completamente definita è anche la destinazione del palazzo. In paese si parla di un resort e i proprietari non smentiscono completamente la possibilità sottolineando che per ora, però, l’autorizzazione è di tipo abitativo: «Terminata l’impresa capiremo se ci saranno le condizioni di mercato per farne altro rispetto ad abitazioni. La struttura, ad esempio, potrebbe essere adeguata a ospitare un ristorante e camere».
A Bocco preme però sottolineare che, al di là del risvolto economico dell’operazione immobiliare, le motivazioni affettive hanno pesato nella scelta di acquistare l’immobile: «Sono nato e sono residente a Bricherasio e non posso ignorare i molti edifici nobiliari in stato di abbandono. I costi e le difficoltà burocratiche, infatti, demoralizzano i proprietari. Eppure queste strutture hanno un pregio paesaggistico e architettonico notevole, per questo vogliamo portare al fascino originale il palazzo Ricca di Castelvecchio».