Sabato 21 dicembre 2019 dalle ore 19.30 il Centro Diurno Alambicco di Racconigi è lieto di invitarvi all’evento “Cena di solidarietà” che si terrà presso la Proloco di Polonghera.
L’Alambicco è un Centro Diurno socio-terapeutico riabilitativo rivolto a persone portatrici di handicap intellettivo e/o motorio e/o sensoriale grave con notevole compromissione dell’autonomia delle funzioni elementari.
L’Alambicco ha iniziato ad erogare il proprio servizio nell’ Agosto 2008, grazie alle sovvenzioni dell’ASL CN1 e dal Consorzio Socio Assistenziale Monviso Solidale. Il servizio è stato affidato in gestione, tramite gara d’appalto pubblica, alla Cooperativa Proposta80 di Cuneo, la quale è stata denominata Responsabile e Capofila del servizio. Il servizio, aperto agli ospiti dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00, è situato a Racconigi e prevede una capienza di 15 ospiti a tempo pieno. Il ricavato dell’intera cena servirà alla realizzazione di un parco giochi inclusivo che verrà allestito nei giardinetti adiacenti alla struttura.
L’idea di costruire un parco giochi inclusivo, nasce dal fatto che durante l’estate il clima stagionale raggiunge temperature troppo elevate per i nostri ragazzi, di conseguenza non ci permette grandi spostamenti. In questi anni abbiamo ovviato al problema sostando nel giardino adiacente al Centro Diurno, giardino che non offre alcun divertimento o stimolo ai nostri piccoli ospiti. A volte ci siamo recati anche ai giardini delle scuole elementari ma, come spesso accade, la maggior parte dei nostri ragazzi poteva restare solo a guardare.
Tutti conosciamo l’importanza rilevante del gioco, ma soprattutto il ruolo dell’attività ludico-ricreativa che esso ricopre. Qualsiasi attività ludica rimane una tappa fondamentale nella vita di ogni persona qualunque sia la sua età.
Il gioco sviluppa l’intelletto e la creatività, sorprende il bambino e gli consente di relazionarsi con il mondo esterno. I nostri ragazzi stanno crescendo a livello fisico mentre a livello intellettivo sono rimasti fermi in una fascia di età compresa dai 3 ai 6 anni. A causa di questa peculiarità vengono spesso poco inclusi in giochi di qualsiasi tipo.
Da alcuni anni gli operatori hanno pensato di aggirare l’ostacolo strutturando dei percorsi/progetti con la Scuola dell’infanzia Salvo d’Acquisto, ma si sono resi conto che sarebbe più funzionale avere anche un parco giochi che faciliti momenti di incontro e di socializzazione. In questo spazio ognuno potrebbe sperimentare il gioco attraverso una dimensione sia strutturata che non. In questo caso sovvertiremmo un po’ la cultura e saremmo noi un’occasione per i bambini normodotati per fare un’esperienza diversa.
Giocare con ragazzi che vivono certe difficoltà permette loro di imparare a relazionarsi con chi è diverso, ma questo è solo uno dei tanti aspetti che vogliamo far sperimentare. Siamo convinti che toccando con mano la disabilità senz’altro farà di loro adulti migliori, più maturi e più consapevoli per il futuro. Siamo convinti che questo progetto possa essere un arricchimento reciproco e ci auguriamo che la società sovverta un po’ il proprio modo di pensare e agire.
I destinatari di questo progetto sono sia gli ospiti del Centro Diurno, ma anche altri ragazzi con disabilità presenti sul territorio Racconigese, bambini normodotati e tutti quelli interessati a questo progetto.
Gli operatori del Centro Diurno si rendono disponibili a monitorare l’andamento dell’inclusione sociale attraverso verifiche periodiche. Sarà valutato il servizio offerto riportando statistiche annuali in merito al grado di coinvolgimento del territorio e nel caso di statistiche negative verranno messe in campo attività o eventi ad hoc, atti ad aumentare il grado di inclusione. Ovviamente la nostra attività muterà in itinere se ci saranno nuove idee provenienti dai servizi comunali e consortili a favore delle persone disabili. Tale impostazione è finalizzato allo sviluppo di sinergie ed iniziative su tutto il territorio.
Da operatori ci rendiamo conto del fatto che il primo passo che bisogna fare è sensibilizzare il gioco a livello culturale. Ognuno di noi, quando gioca, porta la sua specificità e si rende parte integrante di un gruppo, diventiamo un po’ tutti uguali e siamo parte attiva di un gruppo.
Con questa premessa vogliamo sovvertire l’idea dei giochi inclusivi tradizionali, dove si installano solo attrezzature per i disabili o non accessibili ai normodotati, perché questo crea dei ghetti per i nostri ragazzi.
L’idea di monitorare questo progetto attraverso figure professionali che operano sul campo, nasce proprio dopo una riflessione fatta tra operatori. La nostra idea di giardino inclusivo è coinvolgere bambini normodotati e non, permettendo loro di salire insieme su un’altalena e di interagire appunto insieme.
Oltre ad aspettarvi numerosi all’evento del 21 Dicembre, vi invitiamo a seguirci sulla nostra pagina Facebook.