"Nel 2024 e 2025 la giunta Cirio ha negato i fondi ai Comuni per i Consigli Comunali dei ragazzi". E' questa l'accusa che arriva dalla consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis, proponente della legge 8 del 2023 approvata in modo bipartisan da Palazzo Lascaris. La norma rappresentava un investimento sulla partecipazione attiva delle giovani generazioni alla vita politica ed amministrativa delle comunità locali, con uno stanziamento annuo di 25.000 euro per gli esercizi finanziari 2023, 2024 e 2025.
"Tutto ok sul 2023, - chiarisce Canalis - ma nel 2024 e 2025 questi fondi sono mancati all’appello, nonostante i miei emendamenti ai bilanci di previsione, puntualmente rigettati con la promessa che la Giunta avrebbe provveduto a fare una Dgr". "Siamo al 29 dicembre - rincara l'esponente dem - e possiamo ormai dire che anche quest’anno non se ne è fatto niente. Un’altra legge si aggiunge al lungo elenco di quelle disattese da questa Giunta".
"Dispiace particolarmente - aggiunge Canalis - che a farne le spese sia un’istituzione dedicata ai più piccoli, dalla terza classe della scuola primaria fino alla terza classe della scuola secondaria di primo grado. Negli ultimi anni, in Piemonte, il numero dei CCR è aumentato in modo significativo, passando da poche decine a quasi 250, grazie anche alla collaborazione di molte istituzioni scolastiche. La nuova legge regionale del 2023 ha incoraggiato i Comuni e le Unioni di comuni a istituirne altri, vista l’efficacia dei progetti realizzati e la maturazione democratica dei bambini e ragazzi che ne hanno fatto esperienza, ma, senza bandi regionali annuali per premiare finanziariamente i CCR più innovativi, originali e partecipati, tutto rischia di spegnersi".
"Noi vogliamo essere vicini ai comuni e alle scuole, per aumentare nei ragazzi il senso di appartenenza e responsabilità verso il proprio territorio, per recepire le loro idee, dare loro rappresentanza e riconoscerne la soggettività giuridica intrinseca di cittadini a tutti gli effetti, anche se non sono ancora elettori. Vorremmo che anche la Giunta Cirio condividesse questo approccio, ma invece assistiamo ad un’ennesima divaricazione dai Comuni e a scelte che privilegiano i bonus una tantum invece delle politiche educative più capillari e strutturali. I CCR sono una scuola di democrazia: speriamo che nel bilancio di previsione 2026 Marrone e Cirio se ne ricordino" conclude la consigliera regionale.