Sport - 20 ottobre 2025, 10:05

Velisti disabili all’America’s Cup 2027: il sogno di Argo Challenge

In vista della manifestazione a Napoli l’associazione guidata da un pinerolese vuole portare a termine il progetto iniziato anni fa, unendo le forze con lo Yacht Club Gaeta

L’imbarcazione Argo Challenge

È un team internazionale di velisti disabili quello che Argo Challenge, associazione nata a Torino nel 2006, vuole portare all’America’s Cup 2027 di Napoli. Una volta ottenuta l’accettazione formale della squadra e i fondi necessari, gli allenamenti si terranno a Gaeta.

“Vorremmo partecipare agli eventi di Coppa America dedicati ai giovani e alle donne e a quelli preliminari, che saranno con le barche più piccole, gli AC40”, indica il pinerolese Antonio Spinelli, presidente di Argo Challenge.

Per l’associazione non è il primo tentativo. “Ci avevamo provato nel 2008 presentando il nostro piano durante le Paraolimpiadi di Torino 2006. Avendo trovato dei buoni sponsor, avremo avuto anche ottime probabilità di farcela. In seguito alla diatriba legale tra gli svizzeri di Bertarelli e gli americani di Larry Ellison e alla loro sfida a due con i catamarani volanti enormi, che cambiò radicalmente la Coppa America, per noi divenne impossibile mettere insieme un progetto di quel tipo”.

A distanza di quasi vent’anni la situazione è cambiata, così come le imbarcazioni, che consentono a velisti con ottime abilità di guida ma disabilità fisiche di navigare in tutta sicurezza.  “I velisti sono seduti in abitacoli simili a quelli delle monoposto di Formula 1: per condurre usano comandi praticamente solo manuali e da lì si può controllare tutta la navigazione. Su queste barche che fanno ormai i 100 chilometri orari sull’acqua non è pensabile muoversi e stare sulla coperta a fare manovre. Ci sono anche le cinture di sicurezza e i giubbotti con bombole di ossigeno”, aggiunge Spinelli.

E tutto questo vale sia per gli AC75, con cui si disputa l’America’s Cup vera e propria, sia per gli AC40, usati negli eventi preliminari. La concezione delle imbarcazioni è identica, l’unica differenza è che i primi possono presentare varianti nella progettazione e nello sviluppo, mentre i secondi sono monotipi.

Per raggiungere il proprio obiettivo Argo Challenge dovrà affrontare da ora al 2027 degli step fondamentali. Il primo è l’iscrizione e l’accettazione formale da parte dell’organizzazione dell’America’s Cup. “Nei prossimi mesi noi chiederemo due deroghe al protocollo, che prevede per l’America’s Cup Youth, velisti inferiori ai 25 anni, e per l’America’s Women, distintamente, che gli equipaggi siano della stessa nazionalità. Ci sono tanti velisti bravi disabili però non appartengono tutti alla stessa nazione. Dovremo quindi aspettare che accettino le nostre deroghe e che ci autorizzino a partecipare alle regate preliminari”.

A quel punto si passerà alla ricerca dei fondi e, una volta ottenuti, partiranno gli allenamenti a Gaeta. “Ci sarà una selezione con test sia al simulatore sia in mare. Gli equipaggi per gli AC40 sono formati da quattro persone e per essere competitivi servono almeno cinque mesi di preparazione”.

Sabina Comba