Salute - 14 settembre 2025, 11:15

Affetta da una rara malformazione al fegato, neonata salvata grazie a una colla

Un 'cortocircuito' nel fegato rischiava di spegnere il cuore e i polmoni della piccola

Una neonata è stata salvata da una rara malformazione vascolare al fegato

Una neonata di pochi giorni è stata salvata da una rara e gravissima malformazione vascolare al fegato, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. La lesione, diagnosticata in epoca prenatale dal dottor Andrea Sciarrone della Diagnostica Prenatale dell’ospedale Sant’Anna di Torino, consisteva praticamente in un “cortocircuito”, che collegava in modo anomalo le arterie che partono dal cuore e le vene che vi ritornano, e che stava letteralmente “rubando” il sangue al resto del corpo, congestionando cuore e polmoni, e mettendo seriamente a rischio la vita della piccola.

Due procedure mini-invasive

Grazie al lavoro congiunto di più specialisti, è stato possibile intervenire con due procedure mini-invasive, presso la sala di Emodinamica dell’ospedale Regina Margherita: la prima a soli 6 giorni di vita e la seconda a 13 giorni. Con una tecnica innovativa, i medici sono riusciti a raggiungere la malformazione attraversando con cateteri i minuscoli vasi della neonata (l’aorta, il vaso più grande, nel neonato ha un diametro massimo di qualche millimetro) e ad occluderla con una colla acrilica, in una formulazione specifica, ma del tutto simile agli adesivi istantanei del commercio, il comune “Attak”. L’intervento ha avuto un effetto immediato. La pressione si è alzata, il polmone si è decongestionato. Reni, fegato e cervello hanno ripreso ad essere nutriti normalmente.

Il miglioramento immediato

Gli interventi sono tecnicamente riusciti: la piccola ha ripreso a respirare autonomamente. Ora è ricoverata in Rianimazione e, per la prima volta, può guardare al futuro con una prospettiva di crescita normale.

L’équipe multidisciplinare

Un risultato reso possibile dalla collaborazione di un’équipe multidisciplinare degli ospedali Regina Margherita (Dipartimento Patologia e Cura del Bambino, diretto dalla professoressa Franca Fagioli) e Molinette (Dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica, diretto dal professor Paolo Fonio), in particolare il dottor Daniele Ferrero della Rianimazione Pediatrica (responsabile dottor Enrico Bonaveglio), il dottor Fabrizio Gennari della Chirurgia Pediatrica, il dottor Giuseppe Annoni (responsabile del Servizio di Emodinamica Pediatrica), il dottor Andrea Discalzi della Radiologia Interventistica (diretta dal dottor Andrea Doriguzzi) e il professor Mauro Bergui (responsabile della Neuroradiologia Interventistica), con il personale tecnico e infermieristico della sala operatoria.

Le dichiarazioni

È stata una sfida complessa - spiegano i medici -, ma vedere la piccola neonata riprendersi e tornare alla vita è la più grande soddisfazione”.

Una storia a lieto fine che ancora una volta diventa esempio delle eccellenze multidisciplinari della nostra Città della Salute e della Scienza. Ringrazio i nostri professionisti sanitari, che hanno reso possibile ciò che non lo sembrava essere più in una situazione disperata” dichiara Livio Tranchida (Direttore generale Cdss).

Redazione