(Adnkronos) - "Penso che gli operatori siano ormai abituati a pensare che l'instabilità, di cui parliamo dall'epoca della pandemia, sia una nuova normalità. Sono pronti ad affrontare sfide continue sempre più imprevedibili. Dai conflitti ai dazi, è un continuo cercare di superare tutte le difficoltà". Così Claudia Piaserico, presidente di Confindustria Federorafi, intervenendo alla prima giornata di lavori di Vicenzaoro September 2025, il salone internazionale dell’oreficeria e della gioielleria firmato Italian Exhibition Group, in programma dal 5 al 9 settembre nel quartiere fieristico di Vicenza. "Le manifestazioni di Las Vegas dello scorso anno non hanno fatto altro che confermare che il made in Italy esprime delle skills di qualità, di innovazione, di affidabilità, di stabilità e di reputation che possono contrastare anche il maggior dazio - precisa Piaserico - Nel frattempo, c’è stata ovviamente una reazione degli operatori, che hanno scelto di investire verso altri mercati. Se viene preclusa una strada, si cercano le alternative. Abbiamo infatti registrato un segno positivo sugli Emirati Arabi, che negli scorsi anni tendevano ad essere un po' più in sofferenza, e sui mercati asiatici, soprattutto in Corea, un Paese piccolo ma che oggi esprime i trend del lusso molto più del Giappone".
"I dati negativi dell’export registrati nei primi cinque mesi del 2025 dal settore rispecchiano anche la flessione delle esportazioni verso la Turchia - prosegue Piaserico - Quello turco è un fenomeno che per noi risulta assolutamente anomalo. L'anno scorso abbiamo registrato un incremento pari quasi al +300% dell'esportazione verso questo il mercato. È stata una sorpresa perché la Turchia ha sempre rappresentato per noi un partner di business importante, soprattutto per il mercato unbranded, ma senza poter mai ambire a conquistare i primi tre posti. Lo scorso anno, a causa di una situazione economica interna piuttosto problematica, ossia ad un'inflazione incalzante e a una situazione di difficoltà, è iniziata la classica corsa all'oro, bene rifugio che in ogni momento di instabilità torna ad essere protagonista".
“Il governo Erdogan ha di conseguenza imposto una tassazione del 20% sulla materia prima - aggiunge la presidente di Confindustria Federorafi - e, dunque, l'operatore orafo ha trovato un escamotage per poter ovviare a questo problema cominciando ad importare semilavorato, soprattutto dal distretto Aretino in Italia, che ha determinato un incremento straordinario del dato export nei confronti del Paese turco. Come ogni situazione anomala, nasce e poi flette e, in qualche modo, va a scomparire". Rispetto ai dazi Usa invece, Piaserico spiega "non siamo ancora in grado di comprendere veramente qual è la portata del loro impatto, perché lo stiamo avvertendo nella fase di sell-in e non lo stiamo ancora verificando nella fase di sell-out. Vedremo nei prossimi mesi, naturalmente, che cosa succederà".