Attualità - 13 maggio 2025, 17:53

Nuovi pannelli bilingue e luci per i dieci anni della riapertura dei rifugi antiaerei di Villar Perosa

Dal 2015 se ne occupa l’associazione ‘Vivere le Alpi’: sono passati circa 6 mila visitatori

Uno dei nuovi pannelli bilingue

Nuovi pannelli bilingue e illuminazione rinnovata, ma anche griglie metalliche per indicare il tragitto ai visitatori. Sono alcune delle novità dei rifugi antiaerei di via della Braida a Villar Perosa, a 10 anni dalla loro riapertura con l’associazione ‘Vivere le Alpi’.
I rifugi, realizzati da gennaio a giugno del 1943, hanno 5 ingressi, una lunghezza totale di 730 metri e possono ospitare 3.500 persone. Sono stati preziosi per salvare i villaresi da uno sterminio, quando un bombardamento alleato, il 3 gennaio 1944, rase al suolo la Riv.

Grazie ai fondi destinati alla tutela delle minoranze linguistiche e storiche, l’associazione ‘Vivere le Alpi’, in collaborazione con ‘LaValaddo’, le unioni montane del Pinerolese e delle Valli Chisone e Germanasca, la Regione e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha realizzato nuovi pannelli informativi bilingue in italiano e francese. Questi supporti aggiornati, basati su recenti ricerche d’archivio, sono stati donati al Comune di Villar Perosa, che ha provveduto alla loro installazione nel percorso di visita.

Oltre all’aggiunta dei pannelli, l’Amministrazione comunale ha intrapreso una serie di interventi di manutenzione, tra cui il ripristino dell’impianto di illuminazione, la sostituzione delle assi in legno deteriorate e l’installazione di griglie metalliche per delimitare il tragitto dei visitatori. Luca Grande, presidente di ‘Vivere le Alpi’ sottolinea: “La collaborazione tra la nostra associazione e il Comune è fondamentale, un’intesa vincente che ci permette di non adagiarci alla positività del momento”.

La riapertura a fasi

“I rifugi sono stati riaperti nella seconda metà degli anni ’90, quando erano ancora di proprietà della famiglia Agnelli. Fu proprio il senatore Giovanni Agnelli a volerli per difendere il popolo dai bombardamenti. Nel 2002 sono stati donati al Comune e poi gestiti dall’associazione ‘Gli Amici della Biblioteca’. Poi, tra una cosa e l’altra, dopo il periodo olimpico, sono stati dismessi. Nel 2015 siamo arrivati noi di ‘Vivere le Alpi’ e li abbiamo riaperti – riepiloga Grande –. Inizialmente aprivamo a data fissa, poi abbiamo optato per le prenotazioni. Non avendo un grande numero di volontari risulta più facile la gestione”.

Il passaparola ha contribuito rapidamente alla diffusione della conoscenza del sito, attirando un pubblico sempre più vasto e circa 6 mila visitatori. Inoltre, la partecipazione all’iniziativa ‘Invasioni Digitali’, che mira a promuovere luoghi culturali secondari attraverso recensioni online, ha favorito un maggiore coinvolgimento delle nuove generazioni. Oltre alle visite guidate per privati e scolaresche, l’associazione organizza eventi culturali come presentazioni di libri e mostre.

Il dono della scheggia e il futuro

Un episodio significativo si è verificato durante un 25 aprile di qualche anno fa, quando la società genovese Drafinsub, specializzata nel recupero di ordigni bellici, ha richiesto una visita ai rifugi: “Ci hanno contattato dicendo che erano praticamente prossimi ai rifugi e chiedendo se potevano visitarli. Era tardi ed era una giornata particolarmente fredda e piovosa, ma nonostante tutto siamo riusciti a soddisfare la loro richiesta. Successivamente si è creata una bella collaborazione e con loro abbiamo anche organizzato una mostra. Inoltre, ci hanno regalato per l’esposizione una suggestiva scheggia del bombardamento”.

L’associazione, per proseguire nel suo impegno, è sempre alla ricerca di nuovi volontari: chi fosse interessato può contattare la pagina Facebook Rifugi Antiaerei di Villar Perosa per ottenere maggiori informazioni e unirsi al progetto.

Martina De Mieri