Si annuncia un venerdì caldo per Torino. A partire dalle 9.30 è previsto un corteo di studenti contro il Governo Meloni per le vie del centro. Lo slogan del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) è chiaro: "In piazza contro il riarmo, soldi a scuole e università".
Fumogeni e fantocci
Il punto di ritrovo è davanti alla vecchia Porta Susa, ma la manifestazione promette di toccare alcuni punti simbolo "caldi" del capoluogo piemontese: il grattacielo di Intesa San Paolo, l'Unione Industriali di via Fanti e l'Ufficio Scolastico Regionale di corso Vittorio, per poi terminare in zona Palazzo Nuovo in via Sant'Ottavio.
Gli studenti hanno già lanciato i primi fumogeni ed esposto i fantocci dei ministri Valditara in versione sceriffo e Bernini come "somara".
Bus deviati
Al momento la Polizia Municipale ha già chiuso al traffico corso Vinzaglio, all'angolo con via Cernaia. Deviate o limitate le seguenti linee bus e tram 4, 5 , 6, 8 , 9, 10, 10n, 11, 13, 14, 15, 16CD, 16CS, 18, 19, 27, 29, 33, 46, 49, 51, 52, 55, 56, 59, 59b, 60, 63, 64, 65, 67, 72, 72b, VEX, Star 1.
Le motivazioni
Oltre a Torino, le principali manifestazioni si terranno a Roma e Bologna. "L’aumento delle spese militari è inaccettabile – dichiara Caterina Mansueto, presidente della Consulta degli studenti di Torino e militante del FGC – mentre il governo continua a tagliare i fondi all’istruzione pubblica. Solo lo scorso anno, i finanziamenti per le università sono diminuiti di 170 milioni di euro".
"Scendiamo in piazza contro le riforme del governo in materia di istruzione – prosegue Mansueto – dalla riforma Valditara, che mira a riscrivere i programmi scolastici piegandoli alla peggiore propaganda nazionalista, all’alternanza scuola-lavoro, che si traduce sempre più spesso in lavoro gratuito per le aziende. Solo poche settimane fa si è verificato l’ennesimo incidente durante uno stage: uno studente ha subito un gravissimo infortunio al braccio rimasto incastrato in un tornio. È una situazione intollerabile. Vogliamo investimenti per l'istruzione pubblica, una didattica di qualità e diciamo basta alla propaganda reazionaria nelle scuole".
In corteo studenti provenienti da tutto il capoluogo ed oltre. Dietro lo striscione c'erano i ragazzi delle scuole superiori: Porporato di Pinerolo, Volta, Einstein, Primo, Regina Margherita, Peano, Gioberti, Avogadro, Alfieri e Bodoni di Torino.
A guidare il corteo lo striscione "Soldi alla formazione, non alla guerra: no riarmo europeo e Palestina Libera".