Attualità - 25 dicembre 2022, 18:12

La rivoluzione emozionante di indossare il naso rosso

Quattro storie di nuovi clown di corsia entrati in Vip Pinerolo con gli ultimi due corsi

(Foto di repertorio)

C’è chi era già impegnato nel volontariato e ha voluto fare un’esperienza nuova per completarsi, chi si è trovato in famiglia la malattia e ha scelto di indossare il naso rosso per dare sollievo a chi soffre. Sono diverse le motivazioni che spingono a fare il corso per diventare un ‘clown di corsia’. Nell’ultima edizione del corso di Viviamo in Positivo (Vip) Pinerolo di novembre i partecipanti sono stati ben 28. Altri invece, dopo il corso del 2021, hanno intrapreso il loro cammino in associazione con un anno di servizi.

 

Piriciof

Mario Marino ha 62 anni, abita a Prarostino e in estate è andato in pensione, rivestiva il ruolo di dirigente nel settore veterinario dell’Asl To 3.

“Durante il corso devi pensare al nome del clown che rappresenterai – racconta –. Ho voluto escludere nomignoli che avessero riferimento alla mia biografia e ho pensato al personaggio di Pappagone di Peppino De Filippo, che storpiava i nomi e le parole”. Tra le diverse storpiature usava ‘piriciò’ al posto di ‘perciò’ e Marino ha scelto di aggiungerci una ‘f’, diventando ‘Piriciof’.

“Io da anni faccio già pet therapy con l’associazione Pet Therapy Pan e pensavo che questa esperienza avrebbe aumentato le mie competenze. Da tempo sognavo di mettere insieme cani e clown e ho visto un mio concittadino (Luciano ‘Mirtillone’ Nocera, ndr) che indossava il naso rosso, quindi gli ho chiesto come si poteva entrare nell’associazione”. Marino ha partecipato alla Festa del naso rosso del 5 giugno scorso e ha conosciuto Emyciuff che si occupa dei corsi per gli aspiranti clown.

“Sono stati giorni bellissimi, con un gruppo fantastico. Il corso esplora diversi aspetti e ti aiuta a costruire davvero il sorriso dentro di te per donarlo agli altri – rivela –. E mi sto rendendo conto che il clown che è emerso sta crescendo di giorno in giorno”.

Cinni

Cinzia Cotugno ha 29 anni, vive a Piossasco e fa l’impiegata. “Prima di cambiare lavoro ero sempre impegnata in centri commerciali e non avrei potuto fare il clown, perché non avrei garantito quel che veniva richiesto, anche se desideravo di farlo da anni”. Nel corso di quest’anno ha visto la notizia su Facebook e ha deciso di iscriversi. Come nome ha scelto ‘Cinni’: “Così mi chiamano le bimbe della mia famiglia e mi rappresenta perché è un nome dolce e allegro”. Il corso le ha permesso di tirare fuori la ‘Cinni’ che aveva dentro di sé e che le esperienze della vita avevano fatto scomparire in parte: “Io ero sempre allegra e abbracciavo tutti, poi, le batoste ti cambiano. Nei giorni di formazione ho ritrovato quella parte di me, che avevo perso”.

Per lei il corso è stato un vero e proprio spartiacque: “Ho imparato tante cose, anche a dire ‘no’, e mi sono sentita accolta dal gruppo. Nei giorni seguenti mi sentivo leggera e mi allenerei una volta la settimana, non una al mese come è previsto. Inoltre consiglierei a tutti di fare questa esperienza”.

Cinquetta

Alessia Peretti ha 23 anni, vive a Pinerolo e studia infermieristica. Quella di aiutare gli altri è una sua vocazione: “Mia sorella maggiore mi ha sempre detto di fare clownterapia, perché mi vedeva bene in quelle vesti”. Lei all’inizio era titubante, ma nel 2021 ha vinto le sue perplessità: “Ho iniziato il corso il 5 novembre, giorno del mio compleanno, ed è stato il regalo più bello che potessi farmi”. Da questa coincidenza numerica è nato anche il suo nome ‘Cinquetta’.

“I 3 giorni di corso mi hanno portata in un mondo magico. Mi sono trovata in un gruppo coeso che ti fa sentire accolta e ho capito che tutti possono essere clown – testimonia –. È stata una rivoluzione che ha tirato fuori una parte di me che non era coì visibile e che non mi aspettavo di conoscere”. ‘Cinquetta’ è un naso rosso attento, che cerca di coinvolgere tutti, dagli anziani ai bambini delle scuole, nelle attività e che è da sempre convinta che la cura non sia solo fisica: “Anche un sorriso cura e quello che ho imparato con Vip me lo porto dietro anche nel tirocinio per l’Università”.

MagnaMagna

Eleonora Accorinti ha 35 anni, vive a Rivalta di Torino e fa l’educatrice di asilo nido. Conosceva già Emyciuff e la malattia di una parente l’hanno spinta a indossare il naso rosso “per poter dare sollievo a chi mi sta accanto”. È nata così, con il corso del 2021, ‘MagnaMagna’: “Io sono mingherlina, ma chi mi conosce dice sempre che è meglio comprarmi un vestito che portarmi fuori a cena, perché mangio tanto”, sorride.

“‘MagnaMagna’ è sempre esistita, ma è venuta fuori in modo diverso o comunque non era mai venuta fuori in modo così chiaro – confessa –. E ogni giorno ne esce un pezzetto fuori. Non mi sento di poter dire che sia uscita del tutto”. Solare ed espansiva, è un clown che cerca di ‘strappare’ un sorriso o far divertire, per quanto si può, una persona che soffre. Ma è anche energica e per questa ragione si occupa di baby dance.

Marco Bertello