Attualità - 29 ottobre 2022, 09:35

L’ultimo saluto a Giovenale: il ‘mundaié’ delle feste e ‘leader silenzioso’

Scomparso giovedì, era lui l’addetto alle caldarroste in molte feste di paese, da Torre Pellice a Orbassano, con l’associazione dei produttori che aveva contribuito a fondare. Ma anche Rorà perde un punto di riferimento per le sagre di paese

Osvaldo Giovenale alle prese con le caldarroste

Quel mattino ha ancora avuto modo di rigirare pazientemente le castagne sparse sull’essiccatoio da lui costruito, nell’attesa di trasformarle nella morbida farina che amava produrre, prima di morire per un malore improvviso. Ha colpito tanti, da Torre Pellice ad Orbassano, la scomparsa di Osvaldo Giovenale, avvenuta nella mattina di giovedì 27 ottobre. Sessantanovenne torrese, era conosciuto soprattutto come il ‘mundaié’ delle feste di paese. A Colori & Sapori di Torre Pellice, così come al Sedano Rosso di Orbassano, era lui che con mansuetudine, dal mattino alla sera, faceva abbrustolire quintali di caldarroste. Ma Giovenale era anche il cuoco paziente della carne alla brace alle feste di Rorà, paese per cui, assieme a sua moglie, curava anche una delle tappe gastronomiche della ‘Cammina che si mangia’.

“Era un ‘leader silenzioso’, una persona che preferiva stare in seconda fila ma che si prendeva a cuore le attività di importanza centrale nelle feste di paese” ricorda il torrese Piervaldo Rostan, con cui era stato uno dei fondatori dell’associazione produttori castagne della Val Pellice nel 2001. Per tutto il mese di ottobre i due si sono ritrovati allo stesso tavolo – quattro sere a settimana – per la cernita delle castagne, il lavoro monotono che impegna i raccoglitori al termine della giornata trascorsa nei boschi: “Fino a questa settimana ci siamo scambiati battute goliardiche, e abbiamo parlato del più e del meno” ricorda commosso Rostan. Ma Giovenale amava discutere anche di cose importanti come delle prospettive del settore: “Lui non era uno che si limitava a raccogliere ma pensava a soluzioni nuove per migliorare il prodotto, proiettato verso il futuro che adesso non avrà più”.

Domenica 16 ottobre Giovenale ha preparato come da tradizione le caldarroste per i numerosi orbassanesi che, durante la Fiera del Sedano Rosso, ogni anno si mettono in fila per mangiarle, ma se c’è un paese dove verrà ricordato durante ogni festa, questo è probabilmente Rorà. “Osvaldo era il mio braccio destro. Ora in Pro loco rimane sua figlia e spero che qualcuno dei giovani si faccia carico della sua importante eredità” afferma Sergio Rivoira presidente dell’associazione rorenga. I due hanno lavorato come cantonieri della vecchia Provincia di Torino per trent’anni, tempo che è servito a cementare un’amicizia e una fiducia reciproca che ha contribuito alla riuscita di numerose manifestazioni. “Pur essendo di Torre Pellice, si è lasciato trascinare nella Pro loco di Rorà per cui ha messo a frutto la sua passione nel cucinare la carne – racconta Rivoira –. Era lui addetto alla brace durante festa dei Giari, al raduno dei trattori, alla gara di pesca e alla festa del paese”.

Pur ricordato come un ‘ruscone’ nella vita lavorativa e nel volontariato, Giovenale conservava uno spirito allegro: “Era scherzoso afferma Rivoira –. Anche davanti ai problemi riusciva a coinvolgere la gente e i momenti di tensione spesso si concludevano con una risata”.

Il funerale si svolgerà alla chiesa parrocchiale di San Martino di Torre Pellice, alle 10, di oggi, sabato 29 ottobre. Gli amici stanno già elaborando il modo di ricordarlo alle prossime feste “Magari alla prossima edizione di Colori & Sapori – la prima senza di lui – potremmo proporre un ‘Premio Giovenale’ per il produttore che porterà le castagne più belle, ricordando il suo impegno per il miglioramento continuo del prodotto”.

Elisa Rollino