Attualità - 13 giugno 2022, 07:00

Il Covid non è più un'emergenza, oltre la metà dei piemontesi non è preoccupata per la salute

La fotografia di Ires evidenzia anche come siano aumentate le persone in difficoltà nel pagare le spese mediche, oltre che le bollette

Il Covid non è più un'emergenza, oltre la metà dei piemontesi non è preoccupata per la salute

Nel 2022 il 54,4% dei Piemontesi intervistati ha espresso una valutazione positiva (buona o ottima) sul proprio stato di salute, in lieve aumento dal 2020, probabilmente perché alcuni -nel contesto pandemico- hanno rivalutato favorevolmente la propria condizione, come confermato dal rapporto BES 2021 dell’ISTAT. Tuttavia sempre nel 2022 cresce (dall’ 8,3% al’11,9%) la quota di intervistati che esprime un giudizio pessimo o cattivo.

Pandemia alle spalle

Sulla salute incidono molto le condizioni sociali: il giudizio buono o ottimo cresce dal 35,2% di chi è senza titolo di studio/con licenza elementare, fino ad arrivare al 61,4% di chi ha la laurea o un titolo post-laurea. Analogamente, solo il 31,6% delle persone che hanno un tenore di vita sotto la media esprime un giudizio positivo, contro il 71,7% di chi ha un tenore di vita sopra la media.

I giudizi positivi si riscontrano con frequenza maggiore nel quadrante Cuneese del Piemonte, con il 62,2% dei residenti che esprimono una valutazione buona o ottima, seguiti dal quadrante della Città Metropolitana (55,6%), dal Nord Est (49,9%) e dal Sud Est (48,8%).

Difficoltà nel pagare bollette e spese mediche

Nel 2022 le spese mediche sono la prima voce di spesa (22,3%), insieme al pagamento delle bollette, per le quali gli intervistati dichiarano di aver incontrato difficoltà economiche; il dato è in aumento rispetto alla rilevazione del 2021 di 3,3 punti percentuali. Naturalmente incidono su questo dato il tenore di vita e la condizione occupazionale.

In difficoltà soprattutto le famiglie più giovani

La quota maggiore di chi ha incontrato difficoltà ad affrontare le spese mediche si riscontra all’interno della classe d’età 35-44 anni (30,3%), nella quale spesso le spese familiari sono particolarmente alte rispetto al reddito. Naturalmente incidono su questo dato anche il tenore di vita e la condizione occupazionale.

redazione